Jambo Africa

Accuse di pedofilia a contingenti internazionali operanti in Africa

 

 

Dalle accuse ai militari francesi in Centrafrica, lo scandalo della pedofilia tra le forze di pace si allarga ad altri contingenti di caschi blu Onu.

L'alto commissario ai Diritti Umani, Zeid Raad al Hussein, ha chiesto a varie nazioni di indagare su denunce di abusi sui minori da parte di peacekeepers.

Le accuse ai francesi hanno indotto ad approfondire altre accuse di gravi violazioni "in altri contingenti internazionali".

Nessun altro Paese, oltre la Francia, è stato finora nominato.(Fonte ANSA)

 

        a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

Abuja(Nigeria)/Il nuovo presidente Buhari si è insediato/Parole di fuoco contro Boko Haram

 

 

“Appartengo a tutti e non appartengo a nessuno”: lo ha affermato oggi il generale Muhammadu Buhari, primo candidato di opposizione a essere eletto presidente nella storia della Nigeria, durante la cerimonia di insediamento che si è tenuta ad Abuja.

Di fronte a numerosi capi di Stato e rappresentanti stranieri, Buhari ha detto di essere “determinato” ad affrontare i grandi problemi del paese. Tra questi ha evidenziato la corruzione diffusa e una produzione di elettricità drammaticamente incapace di far fronte ai bisogni della prima economia dell’Africa. Centrali e attesi i passaggi dedicati a Boko Haram, il gruppo islamista che a partire dal 2009 ha moltiplicato attentati e incursioni nel nord della Nigeria e anche in paesi vicini come Camerun e Niger. “Boko Haram – ha affermato Buhari, un musulmano – è un gruppo di folli senza Dio, che si sono allontanati dall’Islam ancor più di quanto si possa immaginare”. Il capo di Stato ha poi annunciato lo spostamento del comando per le operazioni militari contro Boko Haram da Abuja a Maiduguri, la principale città del nord-est, roccaforte storica degli islamisti.

Alla cerimonia di oggi hanno assistito migliaia di persone, in un tripudio di drappi e bandiere nazionali bianco-verdi. Decine i rappresentanti dei governi stranieri, dal presidente sudafricano Jacob Zuma al segretario di stato americano John Kerry. Le telecamere nigeriane hanno indugiato su strette di mano previste dal cerimoniale ma significative e per certi versi sorprendenti alla luce dell’esperienza di Buhari alla guida del paese 30 anni fa. Il neo-presidente ha salutato Shehu Shagari, che rovesciò con un golpe nel 1983, e Ibrahim Babangida, dal quale fu ripagato con la stessa moneta nel 1985.

 

             a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

Burkina Faso /Per non dimenticare

 

 

Saranno proclamati “eroi nazionali” del Burkina Faso i manifestanti morti nelle proteste dello scorso ottobre, che portarono alla fuga del presidente Blaise Compaoré. L’annuncio è arrivato dal ministro della Sicurezza, Auguste Denise Barry.

Si tratta, secondo i conteggi del governo, di 31 persone, che saranno ricordate con una cerimonia domani, durante una giornata celebrativa della fine del regime di Compaoré. Le autorità puntano a creare una “memoria condivisa” degli eventi di ottobre 2014 e ad istituire una festività apposita.

Diverse realtà della società civile chiedono anche che sia fatta piena luce sulle responsabilità di queste morti e una di esse, il Movimento burkinabè dei diritti dell’uomo e dei popoli (MBDHP), ha annunciato che boicotterà la cerimonia. Attualmente, sui fatti risultano aperti nove fascicoli giudiziari.

 

             a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

L'aeroporto di Sirte conquistato nel corso di un combattimento dall'autoproclamato Stato Islamico (IS) in Libia

 

 

Le milizie dell’autoproclamato Stato Islamico (Is) in Libia si sono impadronite dell’aeroporto di Sirte dopo violenti scontri con i combattenti fedeli a Fajr Libia, fazione che controlla Tripoli.

La brigata 166 di Misurata, che difendeva la base di Al Qardabiya, dove si trova anche l’aeroporto, si è ritirata per mancanza di rinforzi: lo ha riferito uno dei suoi portavoce, Mohamed al-Shamia. Anche un account del social network Twitter legato all’Is ha confermato l’avvenuta presa dell’aeroporto.

I miliziani estremisti si sarebbero inoltre impadroniti del Grande fiume artificiale, la più grande infrastruttura d’irrigazione al mondo, che rifornisce d’acqua varie città libiche. Nei pressi si trovava un’altra base della brigata 166.

           a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

Black &White è il tema della "settimana della moda" a Soweto (Sudafrica)

 

 

 

Black & White, come dire nero e bianco, contaminazione, contrasto e differenza, zero discriminazione: è il tema scelto per Soweto Fashion Week, la settimana della moda che nel sobborgo di Johannesburg propone anche quest’anno designer e stilisti emergenti.

L’appuntamento è al Soweto Theatre anche questa sera e domani. “Abbiamo lanciato 55 disegner sudafricani e ne vogliamo sostenere altri” ha sottolineato Stephen Manzini, l’ex modello e imprenditore che ha ideato la manifestazione.

A Soweto Fashion Week sono passate stelle della moda come Santos Sdizo, Tebogo Lehlabi o gli Smarteez, quartetto divenuto famoso anche per gli occhialoni da sole, lo stile “cool” e le pose rap. Tra le novità di questa edizione c’è un concorso per parrucchieri-stilisti, promosso dalla ditta sudafricana Darling Hair.

 

          a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

In Darfur i "ribelli" s'impegnano per la protezione di bambini in zone di guerra/Dobbiamo crederci?

 

 

Le principali sigle della ribellione armata in Darfur hanno aderito ad un programma per la salvaguardia e la protezione dei bambini nelle zone di conflitto. Gibril Ibrahim del Movimento giustizia e l’uguaglianza (Jem), Abdel Wahid al Nur dell’Slm/AW e Minni Minnawi dell’Slm/MM hanno affermato il loro impegno al termine di un incontro organizzato dal Centro studi austriaco per la pace e la risoluzione di conflitti.

“Come parte attiva del conflitto, riconosciamo di avere delle responsabilità nella protezione dei bambini del Darfur. Ci impegniamo quindi a fare tutto quanto in nostro potere per prevenire violazioni gravi ai loro danni” si legge nella dichiarazione resa dai tre capofila della ribellione, che si sono impegnati inoltre a osservare le risoluzioni dell’Onu per la protezione dei bambini nei conflitti armati.

L’incontro è stato organizzato con il patrocinio della Missione congiunta Onu-Unione Africana in Darfur (Unamid) e il rappresentante speciale del Segretario generale per i bambini nei conflitti armati (Srsg-Caac).

 

           a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

                       

                    a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

MSF(Medici senza frontiere) lascia il campo profughi di Dadaab in Kenya senza presidi sanitari per violenze e minacce ripetute

 

 

A causa dell’insicurezza crescente e delle minacce ricevute, l’ong Medici senza frontiere (Msf) ha evacuato 42 operatori dal campo profughi di Dadaab, alla frontiera con la Somalia.

Due delle quattro postazioni sanitarie di Msf sono state chiuse, l’assistenza prenatale nell’ospedale locale – l’unico attivo – è stata sospesa, e altri servizi medici rischiano di essere compromessi dalla drastica riduzione del personale.

“I rifugiati e il personale medico stanno pagando il prezzo più alto del peggioramento delle condizioni di sicurezza”, spiega Charles Gaudry, capo missione di Msf in Kenya. “L’attuale situazione sta gravemente limitando la capacità delle nostre équipe mediche di fornire aiuti umanitari alle persone che più hanno bisogno”.

L’ong lancia un appello ai gruppi armati affinché “garantiscano il rispetto delle strutture mediche, dei pazienti e del personale” in modo da poter riprendere tutte le attività al più presto.

Con circa 350.000 residenti, per lo più somali in fuga dal conflitto, Dadaab è il più grande campo rifugiati al mondo.

 

                 a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

Solar Academy a Bamako nel Mali /Tecniche per il fotovoltaico

 

 

Formare imprenditori, ingegneri e semplici agricoltori nelle tecniche per il fotovoltaico: è l’obiettivo della Solar Academy, istituto che sarà inaugurato quest’estate a Bamako.

Secondo Akon, cantautore e milionario di origini senegalesi promotore dell’iniziativa insieme con partner europei, micro-reti intelligenti contribuiranno a portare l’elettricità nelle case dei 620 milioni di africani che a tutt’oggi non ne hanno disponibilità. “Abbiamo il sole 320 giorni l’anno e tecnologie innovative” sottolinea Akon.

La nascita della Solar Academy è stata annunciata a New York, in occasione del Secondo forum dell’Onu per l’energia sostenibile per tutti. L’istituto sarà gestito da Akon Lighting Africa, la fondazione ideata dal cantautore, 41 anni, anima rock & blues e passione per l’hip hop.

 

            a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

Il nigeriano Adesina è il nuovo presidente della Banca africana di sviluppo

 

 

“Sono molto emozionato, è una grande responsabilità”: sono state queste le prime parole pronunciate dal ministro dell’Agricoltura della Nigeria, Akinwunni Adesina, dopo essere stato eletto ieri sera ad Abidjan presidente della Banca africana di sviluppo.

Il dirigente ha ottenuto più del 58% dei voti degli 80 delegati elettori, superando il ciadiano Bedoumra Kordje e la capoverdiana Cristina Duarte. La candidatura di Adesina era stata sostenuta pubblicamente dal neo-presidente nigeriano Muhammadu Buhari, che entrerà in carica proprio oggi.

Dal 1° settembre Adesina subentrerà al ruandese Donald Kaberuka, che ha guidato la Banca di sviluppo africana per dieci anni. Il compito dell’istituto è erogare crediti che favoriscano lo sviluppo economico e sociale del continente.

 

        a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 

I militari ugandesi non lasciano il Sud Sudan nonostante una risoluzione del parlamento di Kampala

 

 

Il parlamento di Kampala ha approvato a maggioranza una risoluzione che chiede il ritiro dei militari ugandesi dal Sud Sudan, paese dove è in corso una guerra civile e dove sono schierati a sostegno delle forze fedeli al presidente Salva Kiir( foto in alto).

“La presenza continuata delle Forze armate dell’Uganda in Sud Sudan si sta dimostrando molto costosa per i contribuenti” si evidenzia nel documento sottoscritto dai deputati. Stando al ministero della Difesa di Kampala, il mantenimento del contingente insieme con l’invio di carri armati ed elicotteri è costato finora 119 miliardi di scellini, più di 35 milioni di euro, una somma superiore a quella stanziata per la partecipazione ugandese a una missione militare in Somalia.

La risoluzione non ha valore vincolante per il governo ed è stata già respinta dal ministro della Difesa Crispus Kiyonga. “La forza dell’Autorità intergovernativa per lo sviluppo non è stata ancora dispiegata – ha detto il dirigente in riferimento a un annunciato intervento dell’organismo regionale – e allora noi resteremo in Sud Sudan”.

Le truppe ugandesi, diverse migliaia stando alla ricostruzione del Sudan Tribune, sono arrivate a Juba poche settimane dopo l’inizio del conflitto. A più riprese è stata segnalata una loro partecipazione a offensive contro i ribelli guidati da Riek Machar. Sia Machar che Kiir sono accusati di aver essersi resi responsabili di violenze indiscriminate a danno di civili. Nei loro confronti il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha ipotizzato l’imposizione di sanzioni. Dal dicembre 2013 il conflitto civile in Sud Sudan ha già costretto oltre due milioni di persone a lasciare le proprie case. Le vittime, stando all’Onu, sarebbero state “decine di migliaia”.

 

              a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)