È stato raggiunto e superato il numero delle 50 adesioni necessarie perché il Trattato sul commercio delle armi possa entrare in vigore.
Le ratifiche decisive sono state rese note in coincidenza con la sessantanovesima sessione dell’Assemblea generale dell’Onu, in corso a New York.
I nuovi otto paesi aderenti sono Argentina, Bosnia Erzegovina, Bahamas, Repubblica ceca, Senegal, Uruguay, Saint Lucia e Portogallo.
Il Trattato entrerà ora in vigore il 25 dicembre con disposizioni vincolanti per tutti i paesi che entro quella data avranno completato il processo di ratifica.
Secondo la coordinatrice dell’alleanza di organizzazioni della società civile Control Arms, “l’imminente entrata in vigore del Trattato apre la possibilità di intervenire sul flusso incontrollato di armi e munizioni nelle peggiori zone di conflitto del mondo”.
Positiva anche la reazione della Rete italiana per il disarmo proprio per la protezione di milioni di persone le cui vite sono devastate ogni giorno a causa di un commercio globale di armi.
Un commercio oggi quasi per nulla regolamentato”.
Il Trattato è stato ratificato da cinque dei primi dieci esportatori di armi al mondo (Francia, Gran Bretagna, Italia, Spagna e Germania).
Hanno firmato ma non ratificato gli Stati Uniti, mentre continuano a opporsi soprattutto Cina, Canada, Israele e Russia.
Nel complesso si può parlare di piccoli passi ma decisamente importanti.
Ciò consente di guardare al futuro con ottimismo anche per coloro che, al momento, non hanno ancora ratificato.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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