Un giorno, una iena, a passeggio per la savana, s’imbatté in una lepre.
Quest’ultima, dopo le presentazioni di rito, domandò alla iena, perché potesse crederle, un documento scritto che attestasse la sua identità.
Perché così fosse la iena dovette recarsi dal leone, re della foresta, che certificasse che lei era a tutti gli effetti una iena.
E il leone lo fece subito, senza tralasciare per iscritto alcuna caratteristica dell’animale.
L’unico particolare fu che sul certificato c’era scritto che la iena si ciba di cadaveri e poi che è poco affidabile, imbrogliona e sopratutto cattiva.
Quando il tutto fu letto alla lepre, ella non se lo fece ripetere due volte e scappò via immantinente.
Delusa la iena ritornò allora dal leone e lo rimproverò. Il leone, di rimando, le fece capire che se avesse voluto davvero banchettare con la carne pregiata della lepre, bastava che glielo facesse presente.
Così lui le avrebbe suggerito prima di afferrare la lepre e bloccarla e poi di leggerle ,solo dopo, l’attestato con le proprie caratteristiche.
In realtà la lepre si era presa gioco della iena senza che neanche lei se ne avvedesse.
E questo è quanto accade quasi sempre a chi ha la mano “lesta” e arraffa tutto.
Senza fare uso, però, del proprio cervello.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
It's fake
Scritto da: chri | 11/01/23 a 17:38