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E’ migliorata la situazione alimentare dei bambini di meno di cinque anni in Burundi: oggi il 50% soffre di malnutrizione cronica contro il 58% nel 2010. Il dato è contenuto nell’ultima inchiesta realizzata dal governo di Bujumbura.
Tuttavia la lotta contro l’insicurezza alimentare è ancora tutta in salita. Nel paese dei Grandi Laghi il 32% della popolazione patisce ancora per la carenza di cibo e per varie insufficienze sul piano nutrizionale.
Nel presentare i risultati dello studio, il ministro dell’Agricoltura e della pastorizia Odette Kayitesi ha annunciato il varo di un piano che coinvolgerà più settori per rispondere alla sfida nutrizionale.
Per il ministro serve un’assistenza umanitaria mirata accanto ai progetti di sviluppo a medio e lungo termine.
Pochi mesi fa, in risposta a una carestia che colpisce dieci province su 17, esperti di scienze agronomiche hanno suggerito il consumo della spirulina, un’alga ricca di proteine.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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L’opposizione ha scelto lo Stadio del 4 agosto a Ouagadougou per dare il via, oggi, a una campagna nazionale contro il progetto di referendum sulla revisione della Costituzione annunciato dal presidente Blaise Compaoré, al potere dal 1987.
La ‘grande offensiva’ per bloccare la strada alla revisione dell’articolo 37, che consentirebbe a Compaoré di candidarsi alle presidenziali del 2015, è orchestrata dal Capofila dell’opposizione (Cfop) Zéphirin Diabré e dai leader di nuovi partiti e movimenti nati dal dissenso nei confronti del presidente e del suo Congresso per la democrazia e il progresso (Cdp).
Tra le sette iniziative previste dall’opposizione ci sono la creazione di Comitati contro il referendum (Ccr) in tutto il paese e all’estero, una campagna anti-referendum nelle 45 province e una “resistenza parlamentare” da parte dei deputati all’Assemblea nazionale.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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I disordini più gravi si sono verificati nel distretto meridionale di Mangochi, dove un giovane manifestante è stato ucciso da un proiettile esploso da un poliziotto.
Il voto è stato definito irregolare da Banda e da altri candidati, che hanno presentato ricorsi. Dopo lo spoglio del 30% delle schede Mutharika era in netto vantaggio.
Parliamo delle elezioni in Malawi,dove la decisione circa la presidenza spetta ormai all’Alta Corte di dare il via alla Commissione elettorale.
Resta difficile la situazione sotto il profilo della calma sociale e, per giunta, in Paese povero, con mille questioni aperte per la popolazione, e tutte da risolvere.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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Sarà la compagnia mineraria turca Mng Gold a sfruttare ed esportare l’oro del distretto di Kokoya, nella contea di Bong (centro), dopo aver ricomprato i diritti della società Amlib Liberia.
Amlib Liberia li aveva acquistati dal governo di Monrovia anni addietro.Precisamente nel 2002.
Il primo intervento della compagnia turca consisterà nel riabilitare 40 km di strade e nel costruire ponti più solidi per aver accesso alla miniera.
Nella fase di esplorazione sono state scoperte 410.000 once d’oro grezzo” ha detto Ben Sayeh, geologo responsabile del progetto di Mng Gold in Liberia.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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È incredibile ch’io ti cerchi in questo
o in altro luogo della terra dove
è molto se possiamo riconoscerci.
Ma è ancora un’età, la mia,
che s’aspetta dagli altri
quello che è in noi oppure non esiste.
L’amore aiuta a vivere, a durare,
l’amore annulla e dà principio. E quando
chi soffre o langue spera, se anche spera,
che un soccorso s’annunci di lontano,
è in lui, un soffio basta a suscitarlo.
Questo ho imparato e dimenticato mille volte,
ora da te mi torna fatto chiaro,
ora prende vivezza e verità.
La mia pena è durare oltre quest’attimo.
Mario Luzi
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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La Francia ha scelto l’ex colonia di Gibuti come sede per un terzo distaccamento del Comando delle operazioni speciali (Cos) in Africa, dopo le basi stabilite in Mauritania e Burkina Faso.
Lo ha riferito il quotidiano francese ‘Le Figaro’, sottolineando che Parigi “sta rafforzando la sua capacità di intervento veloce” sul continente.
La sede di Gibuti dovrebbe essere operativa in autunno, consentendo alla Francia di avviare “in meno di tre ore un’operazione su tutti i teatri del Sahel e dell’Africa, sia ad est che ad ovest” hanno sottolineato esperti militari citati dal giornale francese.
La scelta è caduta su Gibuti dopo il rifiuto del Mali di ospitare il distaccamento, che prevede una quarantina di membri delle unità di élite e alcuni elicotteri sotto il comando del capo di stato maggiore delle forze armate francesi e sotto l’autorità diretta del presidente della Repubblica François Hollande.
La notizia è stata diffusa pochi giorni dopo un attentato suicida degli insorti somali di al Shabaab contro un ristorante a Gibuti.
Nessuna meraviglia circa la disponibilità di Gibuti che, da buona meretrice,ha sempre accolto le truppe francesi considerandole sopratutto un’ottima mucca da mungere.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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Colpi d’arma da fuoco si sono registrati alle prime ore del giorno al centro di Bangui, nei pressi della presidenza, mentre in altri quartieri ci sono cortei di protesta che chiedono le dimissioni del governo.
Lo riferiscono fonti di stampa centrafricane nel secondo giorno di tensioni ed incertezza nella capitale, dopo l’attacco di mercoledì contro la parrocchia di Nostra Signora di Fatima costato la vita ad almeno 17 persone.
Le forze di sicurezza stanno tentando di disperdere le manifestazioni con spari dissuasivi.
Come rappresaglia ieri sera un gruppo di giovani ha saccheggiato la moschea del quartiere di Lakouanga.
Barricate sono state allestite in diverse zone, ma il quartiere più instabile è il Pk5, a maggioranza musulmana, nonché quello dell’aeroporto internazionale che ospita uno dei più grandi campi sfollati e basi militari del contingente francese di Sangaris e delle truppe africane della Misca.
Al centro delle critiche non solo l’esecutivo di transizione ma anche i caschi verdi burundesi della Misca accusati di non aver protetto i civili e di non aver impedito agli assalitori musulmani di attaccare la chiesa.
Di fronte ad una nuova ondata di violenza, il primo ministro André Nzapayéké(foto in alto) ha denunciato l’esistenza di un “complotto pianificato” orchestrato da alcune personalità politiche, anche vicine al potere, per “destabilizzare la transizione”.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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Si è ritirato il giudice dell’Alta corte incaricata di pronunciarsi sul contenzioso elettorale aperto in Malawi dopo le presidenziali del 20 maggio.
“Rinuncio all’incarico per non prestare il fianco alle accuse di mancanza d’indipendenza nei miei confronti” ha detto Healy Potani.
Il legale di uno dei candidati alle presidenziali ha evidenziato un possibile “conflitto d’interessi” poiché Potani ha un fratello che lavora nella Commissione elettorale (Mec).
E’ già stato sostituito da un altro giudice, Kenyatt Nyirenda, che entro domani sera dovrà comunicare la decisione dell’Alta corte in merito al riconteggio di tutte le schede in seguito a denunce per irregolarità.
Da giorni è in atto un braccio di ferro tra la Mec, che ha bloccato la pubblicazione dei risultati, e il candidato Peter Mutharika, arrivato al primo posto – in base dati ufficiosi – con 36% dei consensi.
L’ex ministro degli Esteri nonché fratello del defunto capo di stato aspetta un riconoscimento ufficiale della sua vittoria.
Nel mentre, dietro le quinte, Joyce Banda (foto in alto) rema contro.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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Un uomo di 63 anni, dall’identità non meglio precisata, è stato condannato a quattro anni di carcere per aver ridotto in stato di schiavitù una ragazza, costringendola a diventare la sua “quinta moglie”.
Per legge la schiavitù è stata formalmente abolita in Niger, ma finora le autorità hanno sempre negato che tale pratica venisse ancora portata avanti nel paese.
Il diritto islamico vigente in Niger acconsente a un uomo di avere fino a quattro mogli. Nel caso della quinta unione in realtà il matrimonio non viene celebrato e alla donna non viene riconosciuto alcun diritto. Anzi, viene spesso costretta ai lavori forzati oltre a subire maltrattamenti fisici e psicologici.
I difensori dei diritti umani, tra cui l’ong anti-schiavitù Timidria e l’associazione Anti-Slavery, che si sono occupate del caso, hanno parlato di “sentenza storica”.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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