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Caccia dell’aviazione sudanese stanno bombardando una zona della regione del Darfur sotto il controllo di un gruppo ribelle: lo riferisce l’emittente locale Radio Dabanga, sottolineando che le esplosioni si sono verificate a pochi chilometri di distanza da alcuni campi profughi.
I bombardamenti si sono concentrati nell’area di Um Kounja e Hijer, a sud-est di Nyala, il capoluogo del Darfur meridionale.
A riferire di sorvoli di aerei Antonov e Mig dell’aviazione sudanese sono stati anche sfollati del campo profughi di Kalma, uno dei più grandi della regione.
Le località di Um Kounja e Hijer sono sotto il controllo dell’Esercito di liberazione del Sudan guidato da Minni Minnawi. (Fonte MISNA)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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La Banca mondiale ha sospeso l’erogazione di un prestito da 90 milioni di dollari destinato a sostenere il sistema sanitario dell’Uganda.
La decisione è stata presentata come una conseguenza dell’approvazione a Kampala di una legge che criminalizza l’omosessualità.
“Abbiamo posticipato il progetto e lo rivedremo – ha detto un portavoce dell’istituto con sede a New York – perché vogliamo essere sicuri che gli obiettivi di sviluppo non siano condizionati in modo negativo dall’entrata in vigore di questa nuova legge”.
Le norme erano state criticate dal presidente della Banca mondiale, Jim Yong Kim, in un editoriale apparso ieri sul quotidiano americano Washington Post.
In relazione alla legge Kim aveva parlato di “discriminazione istituzionalizzata”, sottolineando il rischio di ricadute negative anche su un piano economico e produttivo.
Questa mattina un portavoce del governo di Kampala ha definito la decisione della Banca mondiale “un ricatto”. La nuova legge, promulgata martedì, prevede per il reato di omosessualità pene fino all’ergastolo. (Fonte MISNA)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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Ventisei persone sono state condannate a morte dalla Corte d’Assise del Cairo con l’accusa di aver fondato un’organizzazione terroristica, la quale avrebbe pianificato attentati contro navi in transito nell’area del Canale di Suez.
I giudici hanno ritenuto gli imputati, giudicati in contumacia, coinvolti nella fabbricazione di missili e altri ordigni esplosivi.
La condanna è stata emessa all’indomani della designazione come capo del governo di Ibrahim Mehleb, già ministro per le Politiche abitative nell’esecutivo uscente.
Proprio ieri Mehleb aveva dichiarato di voler “schiacciare il terrorismo in ogni angolo del paese”.
La sentenza è solo l’ultima in ordine di tempo a riguardare presunti terroristi o sostenitori dei Fratelli musulmani, il movimento islamista che fu vincitore delle elezioni del 2012.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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Per votare alle elezioni legislative e presidenziali di aprile si sono iscritti più del 95% degli aventi diritto.
L’informazione giunge da José Ramos-Horta,rappresentante speciale dell’Onu per la Guinea Bissau, il quale ricorda alle autorità di transizione del paese africano di garantire lo svolgimento dello scrutinio senza ulteriori rinvii.
Secondo Ramos-Horta, ex presidente di Timor Est e premio Nobel per la pace, a oggi si sono iscritti per votare circa 776.000 degli 810.961 potenziali elettori.
Un risultato in effetti piacevolmente sorprendente e che la dice lunga circa la voglia di partecipazione della popolazione locale.
Ramos-Horta è intervenuto ieri sera a New York a una riunione del Consiglio di sicurezza al Palazzo di Vetro, la sede delle Nazioni Unite.
In questa occasione i rappresentanti dei 15 paesi membri dell’organismo hanno minacciato sanzioni nei confronti di funzionari civili o ufficiali delle Forze armate che dovessero opporsi a “un ritorno dell’ordine costituzionale” a Bissau.
Le elezioni, inizialmente in programma nel novembre scorso, sono state poi posticipate a marzo.
E saranno le prime dal golpe militare del 2012.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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Come ben sappiamo in Tunisia, in generale, l’argilla lavorata da abili artigiani produce delle meraviglie note per raffinatezza in tutto il mondo.
E Guellala, per chi decidesse di visitarla, ne è la cittadina simbolo.
Per raggiungerla occorre arrivare fino a Jerba. Precisamente a sud dell’isola.
Si tratta quasi sempre (parlo delle ceramiche) di realizzazioni incise o dipinte a mano,autentici prodotti artistici, che fanno senza ombra di dubbio, la gioia di ogni collezionista che sia un buon intenditore.
La lavorazione della terracotta avviene ancora oggi, a Guellala, con i metodi antichi.
Si lavora con torni a pedale, si cuoce il prodotto in forni tradizionali, prodotto che poi può essere lasciato al naturale oppure smaltato e magari anche colorato.
Il motivo per cui Guellala è il Paese dei vasai-artisti scaturisce dalla sua storia del passato quando era necessario conservare nell’ argilla buona parte dei prodotti agricoli del raccolto ma, soprattutto, l’olio degli uliveti di cui è ricchissima la zona.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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La progressiva introduzione dell’istruzione secondaria gratuita è la proposta più discussa all’indomani del discorso alla nazione pronunciato, in parlamento, dal presidente John Mahama.
Di fronte ai deputati, riferisce oggi il portale di informazione Ghanaweb, il capo dello Stato ha calcolato che il progetto costerebbe circa 71 milioni di cedi l’anno (quasi 28 milioni di dollari) ma sottolineato che porterebbe vantaggi di lungo termine su un piano economico e sociale. Mahama ha anche precisato i tempi di un progetto che prevede la costruzione di 200 licei e istituti secondari in tutto il territorio nazionale. La data fissata per l’inizio dei lavori è il 3 marzo prossimo
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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Sono per lo più ragazzi le vittime di un assalto notturno di un commando di uomini armati al dormitorio di un istituto scolastico nel nord-est della Nigeria.
Lo riferisce l’edizione online del quotidiano The Vanguard, in merito all’ennesimo episodio di violenza attribuito agli islamisti di Boko Haram.
Secondo questa ricostruzione, fondata su testimonianze locali, le vittime sono più di 20.
Per altri si parla di oltre 40 morti.
Sono in corso, in queste ore, le indagini di polizia per mettere le mani sui responsabili della strage.
L’episodio è avvenuto a Buni Yadi, una cittadina dello Stato di Yobe, non lontana dal luogo di un assalto a un altro istituto scolastico avvenuto in settembre.
Secondo The Vanguard, il commando era composto da una cinquantina di persone. Dopo aver dato alle fiamme le strutture del College federale, gli assalitori avrebbero incendiato edifici governativi e case private.
Questo a conferma che il fondamentalismo islamico intende cancellare, e pure brutalmente, ogni traccia di occidentalizzazione all’interno del Paese.
Politica sì ma, senza dubbio, intolleranza inaccettabile e chiusura pericolosissima , paragonabile al ritorno ad un agognato medioevo, nella peggiore accezione del termine del noto periodo storico.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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