Tenendo presente la complessità storica in sé e l’odierna arrancante quanto stentata politica dei differenti Paesi del Corno d’Africa (ex-Somalia italiana e Somaliland, ad esempio) è opportuno, se la “cosa” in effetti ci interessa, riprendere dallo scaffale uno studio sull’argomento di Giampaolo Calchi Novati, professore emerito di Storia e Istituzioni dei Paesi afro-asiatici, pubblicato qualche anno addietro per conto dell’editrice SEI e rileggerlo alla luce dell’attualità dei nostri giorni.
E’, senza dubbio, un testo prezioso per la ricchezza e la serietà della documentazione e, soprattutto,uno scritto la cui rilettura favorisce un’analisi utile a chi legge oggi, in quanto, esaminando il presente,un presente per forza di cose datato (1994), non viene persa però mai di vista la consapevolezza dell’unità geopolitica di quest’area critica d’Africa.
Si procede, infatti, a partire dalla storia del passato dalle cui radici sono scaturite, in seguito, le differenti entità statuali e le cui tristi vicissitudini, vuoi per gli umani avidi, vuoi per il clima atmosferico (siccità ripetute), ci sono ben note.
Vicende imperiali e nazionali, influsso del cristianesimo e dell’islam, peculiarità di un ambiente difficoltoso, ripartito geograficamente tra un susseguirsi di continui altipiani e deserto, che hanno modellato istituzioni e assetti socio-economici, nel bene e nel male, in pace e in guerra. Molta guerra.
Nulla è tralasciato da Calchi Novati.
Per noi, invece, ultimi arrivati nell’analisi (specie per l’ex-Somalia italiana) gli Al Shabab.
E tutti da decifrare in mandanti e manodopera a basso costo.
E, ancora, la pirateria costiera.
Un discreto spazio del saggio del professore è riservato, ovviamente, alla politica coloniale italiana con le sue luci e le sue ombre. Ma anche, ed è purtroppo il caso di sottolinearlo, al vistoso fallimento in quei Paesi, con esiti più o meno traditi, della nostra cooperazione allo sviluppo.
Cooperazione che era stata, a suo tempo, realizzata anche con il denaro del contribuente italiano.
La spinta in termini d’attualità di riprendere l’analisi storica dell’area nasce, nello specifico personale, e non solo, dall’osservazione delle differenze di un Somaliland (ex-Somalia britannica) povero ma, in definitiva, pacifico e l’inferno, sia pure lastricato di buone intenzioni, di una Mogadiscio e di tante altre città e villaggi dell’ex-Somalia italiana, in cui la convivenza pacifica stenta ormai da troppo tempo ad attecchire.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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