Un padre, in terra d’Africa, invia, un bel giorno, i suoi figli divenuti ormai adulti, alla scoperta del mondo ma con una precisa raccomandazione in aggiunta.
E cioè : “Andate pure tranquilli, figli miei, ma non tralasciate affatto di lasciare lungo il percorso segnali del vostro passaggio”.
I due, dopo aver ascoltato attentamente, partono come convenuto.
Il primo, ovunque perviene, incide alberi e roccia con segni evidenti e non tralascia di fare piccoli cumuli di pietra perché sia più che palese, a chiunque facesse il suo stesso percorso, che lui è passato proprio di lì.
L’altro, invece, non fa nulla di tutto ciò.
Si limita ad ammirare l’ambiente circostante, la natura ora ostile ora rigogliosa e, quando arriva in un qualsiasi villaggio, fa festa in allegria con gli abitanti, che lo ricambiano con cordialità.
Dopo alcuni giorni,terminato questo viaggio di iniziazione alla vita ,voluto dal genitore, i due figli fanno ritorno dal padre e lo conducono lungo l’itinerario fatto, affinché possa verificare per intero il percorso compiuto.
Il primo non manca, immediatamente, di fare notare al padre le tracce da lui lasciate e lo fa anzi con molto orgoglio, biasimando ,semmai, la pigrizia del fratello.
Il secondo, il cosiddetto pigro, al contrario, anche in compagnia di suo padre, continua ad essere bene accolto dagli abitanti dei villaggi.
Addirittura egli trova moglie e, in un batti baleno, procrea con la sua sposa una generosa prole di bei “cioccolatini”- come sottolinea simpaticamente il “nostro”Griot.
E adesso io dico al lettore :"Chi ha davvero fatto tesoro e compresa la lezione del padre ?"
E’ l’interrogativo che non possiamo non porci.
E, a partire da esso, cercare di comprendere quale stile di vita intendiamo realmente privilegiare nel corso della nostra esistenza.
Quello dell’amore e della gratuità oppure quello delle apparenze e dell’accaparramento a tutti i costi, fosse anche anche a danno d'altri ?
Salutiamo l’Ottobre Missionario ,oggi, con questo racconto, che ha proposto padre Gigi Anataloni nell’editoriale di “Missioni Consolata” del mese, ma non dimentichiamo mai, per i nostri futuri giorni a venire, che solidarietà e condivisione autentica, quando si ha davvero intenzione di gettare “ponti”, non si limitano alle tappe di alcuni giorni segnati su di un calendario.
Ogni giorno, conclude padre Gigi, e con lui lo insegna la morale della storia, è possibile lasciare tracce d'amore generoso sulle strade dell'uomo.
Di tutti gli uomini. Sotto ogni cielo.Nel vicino e nel lontano.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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