In un villaggio africano, appena poco a sud del Sahara, abita una principessa il cui nome è Penda.
Essendo la giovane in età da marito, il padre le domanda se, nella scelta, ha qualche preferenza particolare.
E Penda, che è un po’ capricciosa, dice di scegliere solo il giovane, che le porterà in dono una ricca cesta di datteri rossi, che lei ama gustare fino da quando era bambina.
Nel regno non ci sono piante capaci di produrre datteri rossi e così l’anziano padre è costretto a mandare alcuni messaggeri nelle città confinanti in ricerca, per tentare di risolvere e accontentare in questo modo la figlia.
E la buona sorte vuole che un contadino, che possiede una piantagione di alberi di dattero rossi, abbia pure tre figli, che sarebbero proprio in età da prendere moglie.
I messaggeri riferiscono l’ambasciata del loro re e il contadino, lieto, propone la “cosa” ai tre suoi figli.
Di questi solo l’ultimo, il minore d’età, non si mostra molto interessato.
Il primo, il più grande, allora parte subito. E reca con sé una cesta ben guarnita di datteri rossi, proprio come avevano raccomandato i messaggeri.
Lungo la strada, però, accade che incontri un’anziana donna , che gli chiede da mangiare in quanto ha parecchia fame.
L’uomo fa orecchi da mercante e nega.
Con disinvoltura afferma di avere nella cesta soltanto dei topi.
L’anziana donna, beccatasi il rifiuto, non aggiunge altro e s’allontana rapida dalla strada.
E, quando il nostro arriva dalla principessa Penda, in effetti dalla cesta, anziché datteri, escono frotte di disgustosi topi, che terrorizzano la fanciulla, che fa scacciare immediatamente, dai suoi servi, l’uomo a bastonate.
Stessa situazione si ripete con il secondo figlio del contadino, che nega anch’egli i datteri alla mendicante, sostenendo di avere alcuni porcospini nella cesta e niente che lei possa mettere sotto i denti.
E anche lui dinanzi alla principessa Penda fa la sua tremenda figuraccia, salvandosi a stento dalle percosse dei servitori del re e di sua figlia.
Essendo note le disavventure dei due maggiori, al contadino non rimane che inviare, dopo essere riuscito faticosamente a convincerlo, il terzo figlio, a corte, dalla principessa.
Ma quando questi incontra la vecchia, sempre al solito posto del percorso, non rifiuta affatto, a differenza dei fratelli, di darle i suoi datteri rossi .Le dice, anzi, di prenderne quanti ne vuole.
L’anziana donna accetta e poi gli augura buon viaggio.
Una volta dalla principessa Penda, il cesto di datteri rossi, abbondantemente ricco e delizioso al palato, viene offerto alla fanciulla, che principia a gustarli uno dietro l’altro ,sorridente e felice d’avere incontrato, finalmente, l’uomo giusto.
I due, infatti, dopo pochi giorni, celebrano le loro nozze, cui partecipa tutto il villaggio e pure gli abitanti della città dello sposo e tanti altri ospiti ancora, che erano giunti da ogni parte.
La generosità, in questo caso, si può dire che avesse ricevuto il suo giusto premio.
Niente infatti, di ciò che si dona gratuitamente, a ogni latitudine e sotto ogni cielo, è mai perduto.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Storia tratta e liberamente adattata da "Racconti Africani per bambini" di Anta Seck / Giovane Africa Edizioni (Pisa).
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