Quando la gente non è catturata dalla routine settimanale degli impegni di lavoro e può finalmente concedersi di tirare il fiato , per interrompere il consueto e trito circuito tv-computer oppure per non incappare nelle solite e ripetitive chiacchiere con i quattro amici di sempre, potrebbe forse concedersi qualche oretta di lettura di un romanzo come questo del marocchino, di nazionalità algerina, Anouar Benmalek,”Le rapt”, che nella narrazione mette in piedi con abilità il classico “gioco di specchi” o, se volete, la ancora più classica e nota caccia “gatto-topo”.
Siamo, infatti, di diritto nel thriller.
Ma non solo.
E dico questo e ne suggerisco l’approccio certamente per l’articolarsi molto vario e avvincente della vicenda o meglio delle vicende proposte ma anche per l’ attualità piena dei temi (rapimenti-fondamentalismo islamico- ricatti d’ogni genere in un clima politico avvelenato ) che il testo tratta, nonostante l’anno di pubblicazione ( 2009 ) non sia recentissimo.
Per di più,essendo la storia pubblicata da Fayard, l’editore francese, si potrebbe nel contempo, cosa che non guasta affatto, rispolverare accanto all’inglese, ormai d’ordinanza, che ha invaso il pianeta, l’esercizio della lingua del “Paese dei lumi”.
Siamo ,come dimensione spazio-temporale nell’Algeria degli anni ’90 e il protagonista, un biologo, che lavora allo zoo di Algeri, un bel giorno è inaspettatamente vittima di un rapimento nella persona di sua figlia,un’adolescente.
L’uomo non riesce a capacitarsi che ciò possa essere accaduto proprio a lui e, soprattutto, non ne ravvisa il perché. E’ da qui, allora,da questo episodio che partono e si snodano tutta una serie di eventi narrati (il romanzo è piuttosto ponderoso), alcuni dei quali per trovare plausibilità devono essere spiegati, addirittura, alla luce di cosa è accaduto mezzo secolo prima nella storia della famiglia
Una storia familiare anch’essa complessa.
“Famiglie vi odio”, aveva detto, infatti, qualcuno tanto tempo fa.
E, insieme alla narrazione dei fatti, balza poi fuori dalla pagina scritta , soprattutto, tutta una serie di amare e ironiche considerazioni sulla società algerina contemporanea dello scrittore.
E sono queste quelle che, a dirla tutta, “fanno” il pregio della lettura di “Le rapt”.
I lettori di Anouar Benmalek,quelli che lo apprezzano, dicono bene di lui e lo affiancano nel “gotha” della letteratura tanto a un Faulkner quanto a un Dostoevskij.
E probabilmente, con le dovute differenze , non sbagliano.
a cura di Marianna Micheluzzi ( Ukundimana)
Cara Marianna, il prossimo gennaio la casa editrice Atmosphere libri pubblicherà la traduzione in italiano di Le rapt. Un cordiale saluto; Mauro
Scritto da: Mauro | 31/05/13 a 12:40