Sappiamo bene tutti delle notevoli ricchezze minerarie in Africa, da sempre sfruttate da compagnie straniere, e quasi sempre sottoponendo le popolazioni locali a condizioni di lavoro e di vita disumane.
Perciò nessuna meraviglia nel venire a conoscenza che nella lista delle infrastrutture protette degli USA ossia il Critical Foreign Dependencies Initiative(CFDI) sono finite le miniere del Congo, del Gabon, della Guinea e del Sudafrica.
Naturalmente il piano delle infrastrutture protette-USA non riguarderebbe solo l'Africa ( la motivazione esplicita è una forma di argine prudenziale nella la lotta contro il terrorismo) ma anche altre zone del nostro pianeta, che possono essere definite "interessanti" per l'appetito dello zio SAM.
Ritornando al discorso "Africa", ad esempio, al di là degli eventuali possibili ricavi e guadagni nel settore minerario, gli Stati Uniti stanno controllando il settore deli OGM nella zona dei Grandi Laghi e tutta la vita politica e sociale in particolare di Burundi,Rwanda e Repubblica Democratica del Congo.
Ovvero sono in grado di conoscere tutti i dati sensibili di politici, militari e uomini d'affari ,sempre di questi tre Paesi.
E poi, in particolare, sarebbero sotto la lente i rapporti tra Kigali e Kampala e tra Kampala e Kinshasa.
Nonchè sarebbero in corso informative sul partito di Paul Kagame, il Fronte Patriottico Ruandese e sulle divisioni interne alla cerchia del presidente del Rwanda.
Per chi conosce un po' di storia diplomatica e dei servizi segreti tutto ciò non costituisce alcuna meraviglia ma quello che dispiace è che l'Africa, a livello planetario ,non riesce ancora oggi,XXI secolo, ad avere un "STORIA" in proprio,indipendentemente dagli interessi delle altri parti del mondo che guardano a LEI solo e soltanto in quella che si può definire un'ottica di sfruttamento.
Cambierà nel tempo qualcosa?
A che prezzo?
Quando ?
Auguriamole presto. Molto presto.
A cura di Marianna Micheluzzi (UKUNDIMANA)
Brava Mary!
Osman.
Scritto da: Osman | 09/12/10 a 10:11
Per centinaia di anni agli africani hanno insegnato a non pensare, gli e' stato inculcato che non erano in grado di prendere alcuna decisione perche' inferiori a qualsiasi essere umano .... quest'anno tantissimi Paesi hanno festeggiato i 50 anni di Indipendenza eppure la loro liberta' non coincide con una vita migliore anzi in alcuni casi e' peggiorata.
Gli USA se ne approfittano, l'Europa pure ed ora si e' aggiunta anche la Cina, gli Africani pero' mano a mano che emigrano imparano tante cose tra cui i diritti umani, civili e prima o poi ritorneranno nei loro Paesi di origine per trasmettere tutto cio' alle nuove generazioni, questa e' l'unica speranza per non riportare l'Africa a due secoli indietro.
Prima o poi aspettiamoci una grande rivoluzione Africana contro i loro stessi governi, devono capire che il futuro dovra' passare dalle loro mani e dalle loro coscienze, questo e' il mio augurio per il 2011 e gli anni a venire.
Marinella
Scritto da: Marinella da Durban R.S.A. | 09/12/10 a 13:13
E' vero che gli USA sono molto presenti negli affari minerari africani. Pero' mi sembra errato non "spendere" una parola sugli affari minerari cinesi (e non solo) in Africa.
Per quanto invece concerne gli Africani "che emigrano e imparano tante cose (diritti umani, civili..)", numerosi sono coloro che dopo essere rientrati in patria dopo solidi studi nelle grandi università e/o scuole del Nord, agiscono "all'incontrario". Credo che il cambiamento debba essere endogeno.
Scritto da: almagara | 09/12/10 a 17:00