La tipologia delle vittime della tratta delle schiave è molto cambiata rispetto al passato-spiega una responsabile di "Casa Conghiglia" di Pistoia, una struttura d'accoglienza e un luogo dove finalmente queste ragazze, spesso tradite nella fiducia, magari dai loro stessi parenti e/o genitori, possono riaprirsi alla vita, conoscere altri valori e riprovare con impegno e disponibilità a ricostruirsi un'esistenza degna di questo nome.
Una volta infatti- dice suor Tina,-erano le ragazze più istruite, le africane che partivano dall'Africa, in particolare dalla Nigeria ma non solo, verso Paesi dove pensavano di poter continuare gli studi o trovare un lavoro consono alle proprie capacità.
Una volta in Italia, invece, le ragazze si ritrovavano sui marciapiedi a battere con tutto il carico di violenza immaginabile e di pressioni psicologiche annesse.
Oggi, al contrario, sono le meno istruite e avvedute a partire.
Il reclutamento avviene sopratutto nelle campagne e nei villaggi, dove meno arrivano le notizie della sorte toccata a chi le ha precedute.
Quando favorevoli sono gli stessi genitori-prosegue suor Tina- mai essi immaginano,pur sapendo che si tratta di prostituzione, l'inferno cui vanno incontro le proprie figlie.
Prostituzione contro fame.
Non c'è scelta in certi contesti
E forse non bisogna neanche emettere giudizi di valore.
Una volta arrivate in Italia queste ragazze-precisa la nostra interlocutrice- si ritrovano sbattute sulla strada al freddo, violentate e sfruttate in tutte le maniere. E, a quel punto, ci vuole davvero molto coraggio a denunciare i propri aguzzini.
A volte lo fanno. Altre volte no.
Chi riesce, dopo la denuncia, ad approdare a Casa Conchiglia, può considerarsi fortunata.
Da qui ha inizio un autentico processo d'integrazione a partire dall'apprendimento della lingua e di un vero mestiere, nell'anonimato più totale ovviamente e per molti anni.
In attesa che gli aguzzini ne perdano le tracce.
Fino poi al vero e proprio inserimento nella realtà sociale del nostro Paese, come è giusto che sia ,dopo tante tristi vicessitudini.
Pensiamoci.
Non è vero che non ci riguarda.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukuundimana)
Non denunciano gli aguzzini perché questi gli trattengono il passaporto,fanno incantesimi e minacciano ritorsioni sulla famiglia in Africa. Ma molte sono inclini a collaborare, perché alla fne si ritrovano con un capitale che nel loro paese non potrebbero mai guadagnare.
Intanto la Costa d'Avorio ha 2 presidenti. A chi il piacere di raccontare la commedia all'ivoriana? :-)
Un abbraccio, buon sabato, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 04/12/10 a 14:33
Come non essere daccordo con Dragor!!!!!!!!!!!!
Per quanto riguarda alla commedia all'ivoriana mi sto rendendo conto di quanto siamo simili noi italiani agli africani, tutti dal nord al sud dall'est all'ovest e non solo per le COMMEDIE ;-))))
Un abbraccio a Marianna e a Dragor, buon weekend.
Marinella
Scritto da: Marinella da Durban R.S.A. | 04/12/10 a 16:41
Carissimo Dragor, la tua analisi è perfetta.
Quanto alla Costa d'Avorio la situazione è complessa e scoraggiante.
Si sperava meglio.
Auguriamoci che non degeneri ulteriormente.
Ne riparleremo.
Un abbraccio affettuoso.
Marianna
PS.
Sei ancora fuori Nizza?
Un abbraccio a Dedé e un bacio a Minou.
Scritto da: marianna | 04/12/10 a 18:32
Carissima Marinella, hai perfettamente ragione.
Tutto il mondo è paese e ciò che tiene in vita certi "satrapi"(generalmente sono longevi) è solo la brama di potere e il profumo degli affari all'orizzonte e quindi del denaro sonante.
Da noi e lontano da noi.
Ti auguro anch'io un buon fine settimana.
Un abbraccio affettuoso.
Marianna
Scritto da: marianna | 04/12/10 a 18:37
A proposito dei due presidenti della RCI: di chi la "colpa"?
Scritto da: almagara | 05/12/10 a 21:36
carissima marianna, sai benissimo che questo argomento di altissimo valore è per me importante, ho disegnato e dipinto alcune (molte) di loro DONNE prostitute. sono donne meravigliose, gentili e molto buone, donne che in effetti non possono reagire perche' hanno paura anche di riti e della morte.
sono donne di una bellezza impressionante, sono Donne che hanno bisogno e che se vengono salvate dal mondo selvaggio della strada, diventano persone.
non ho mai toccato con un dito queste meraviglie di ragazze, ho solo dipinto i loro corpi e i loro occhi che vivono.
un abbraccio
maurizio
Scritto da: maurizio barraco | 06/12/10 a 13:00