Una proposta, questo saggio, per sopperire alle nostre distrazioni quotidiane che, sovente ,ci fanno dimenticare quanto sia importante la "PACE" e quanto poca effettivamente ce ne sia nel mondo.
Jambo Africa, che si occupa del continente nero, può citare in merito, ad esempio, quello che laggiù accade attualmente in Nigeria o in Costa d'Avorio.Oppure quello che si teme possa verificarsi, a breve, in Sudan, dopo il referendum del 9 gennaio, che dovrebbe scindere in due il Paese.
Nella prefazione di "FARE PACE", testo edito da Leonardo International, Andrea Riccardi, per definire Sant'Egidio, non parla di ONG o di agenzia non governativa, bensì di comunità cristiana.Quella appunto nata nel '68, nota per il suo lavoro indefesso con i più poveri dell'epoca e di oggi, nel vicino e el lontano.
Anche in Africa, perciò.
Tra i vari scenari mondiali, che vengono rievocati nel libro, c'è appunto l'Africa, che sta all'Europa -come scrive monsignor Vincenzo Paglia- quanto l'America Latina sta all'opulento Nord-America.
Ecco quindi il Mozambico, il miracolo di Sant'Egidio, l'ONU di Trastevere-come definiva la comunità quel grande giornalista che è stato Igor Man-che lavorando in stretto contatto con la diplomazia italiana mette fine ad un massacro infinito e fa sedere le controparti, uomini della Renamo e del Frelimo, ad uno stesso tavolo.
Dal primo contatto nel 1977 alla firma di pace il 4 ottobre 1992 viene tessuta inizialmente la tela degli interventi umanitari e poi si aprono a Roma le trattative politico-diplomatiche.
Una lunga e paziente serie d'incontri.
E poi l'Algeria con la sua sanguinosissima guerra sul finire degli anni '80.
Lì dove bisognava accordare gli uomini del FIS con quelli del Fronte di Liberazione Nazionale, detentori del potere.
In un clima che faceva allora ben sperare, specie dopo il crollo del muro di Berlino, sia anche per l'unificazione dell'Europa che per il crollo dell'apartheid in Sudafrica, processi che cominciavano un tantino ad intravedersi.
E ancora in "FARE PACE" si racconta di Costa d'Avorio e Liberia come della prima guerra del Golfo, dell'Albania, del Kossovo di Rugova, del Guatemala, delle campagne contro l'Aids, della moratoria ONU sulla pena di morte.
C'è tanto in questo libro.
La nostra "storia" recentissima.
Ecco perché merita attenzione.
E poi si parla sopratutto di "PACE".
Perché comunque la pace non arriva dall'alto.
Essa nasce dentro di noi- è scritto.
E non ci sono ricette speciali.
E' una questione di predisposizione.
Predisposizione, che dobbiamo fare nostra.
Essa, infatti, presuppone un cambiamento interiore, la comprensione delle esigenze altrui, l'adattamento ad una realtà che, anche se diversa da come forse si era ipotizzata, potrebbe anche essere migliore in quanto prevede la convivenza e il compromesso con le ragioni del nemico di un tempo.
Parebbe la scoperta dell'uovo di Colombo ma, in realtà, sono concetti e valori su cui forse non riflettiamo mai abbastanza.
E dovremmo invece farlo.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Ritratto di "donna" in basso di Maurizio Barraco.
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