Grande era la tentazione, in maniera gratuita e del tutto biricchina, di scrivere nel titolo del post è: L'UOMO PER ME!
Infatti il romanzo -reportage di Lawrence Anthony è di un coinvolgente ,che è davvero difficile immaginare , se non solo calandosi , con passione, nella storia attraverso il filo del suo racconto.
Ed è quello che è capitato a me ,lettrice per caso.
Lawrence Anthony,grazie a delle buone disponibilità economiche, anni addietro, compra in circostanze fortunose una immensa riserva di caccia in Sudafrica, con l'idea di farne un grande parco naturale e decide anche di adottare un branco di elefanti "difficili",provenienti da un'altra oasi.
Se non li avesse adottati, quegli elefanti sarebbero andati incontro a morte sicura. E questo per la loro invadenza nei confronti delle fattorie circostanti, i cui proprietari,infastiditi, erano decisi a farli fuori ad ogni costo.
Quando gli elefanti arrivano ,infatti, nella tenuta di Lawrence sono fortemente traumatizzati.E non impiegano molto ad organizzarsi per tentare una eventuale fuga.
Ma Lawrence si affeziona invece subito a loro. Con pazienza e non senza difficoltà, cerca di comprendere il loro desiderio di libertà e di guadagnarsi al tempo stesso la fiducia degli animali.
Così, inizialmente, si accampa tutte le notti vicino al loro recinto.
L'aggressività e la diffidenza degli elefanti scompare gradualmente e addirittura sono essi , contrariamente al prevedibile,a cercare la compagnia di Lawrence.
Si muovono inoltre, con lo stupore di molti, via via sempre più liberamente e tranquillamente nella riserva. Anzi, quando Lawrence è a casa, vanno a bussargli alla finestra con la proboscide.
E, se lui è fuori dalla riserva per un certo periodo, vanno ad attenderlo all'ingresso quasi presagissero il suo arrivo.
Un libro,"L'uomo che parlava agli elefanti", avvincente dalla prima all'ultima pagina.
Una vicenda che ha per sfondo un'Africa ancora non contaminata dalla presenza dell'uomo, dove è possibile registrare sentimenti "forti" come questi, cui la frettolosità, il cinismo e l'arrivismo dei nostri giorni ci hanno disabituati.
Una "storia" in cui uomo, animale e ambiente sono in perfetta simbiosi tanto da indurti a desiderare di dare un calcio a quella che noi chiamiamo la "nostra" civiltà e andare.
Lawrence Anthony è un ambientalista e fondatore della "EARTH ORGANIZAZION" e vive appunto, ormai da molti anni, nella riserva di Thula Thula ,nello Zululand, in Sudafrica.
Il romanzo in questione, scritto in collaborazione con il giornalista Graham Spence, gli è valso anche il premio "Earth Day" delle Nazioni Unite.
Concludendo...non resta che prendere allora il libro tra le mani , magari vicino al tepore accattivante della fiamma di un caminetto acceso, che tra l'altro fa molto" british" ,e partire per la nostra avventura di fantasia.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Che bello questo post! E il libro di Lawrence Anthony va diffuso, credo faccia rivivere l'atmosfera di un'Africa felice, che forse comincia a non esserci più.
Grazie, Marianna, che ce ne hai dato notizia.
Tesea
Scritto da: Tesea | 28/11/10 a 15:16