La notizia riportata dal sito inglese del prestigioso "Guardian" non ci coglie impreparati.Così come quanto recita il nuovo Rapporto di Friend's of theEarth.
Sostanzialmente il furto delle terre africane fertili, da parte di aziende europee e non solo, di questi tempi è all'ordine del giorno.
L'obiettivo è quello di piantare colture di biocarburanti.
E farlo possibilmente senza consultare le popolazioni locali ovviamente.
In breve in quei Paesi e in quelle aree è fame garantita al 100%.
Naturalmente la tattica dei produttori per impadronirsi di quelle terre è, mentendo spudoratamente, di sottostimarne e di molto la fertilità.
Secondo "Actionaid" tutto ciò potrebbe oltre che portare ad almeno100 milioni di persone affamate , sopratutto ad un aumento esponenziale ed indiscriminato dei prezzi al consumo per portafogli magri se non vuoti.
Una soluzione possibile?
Rinunciare, ad esempio, da parte dell'Europa, e non solo, ad almeno il 10% di biocarburanti per trasporto da qui al 2020.
Molto utopistico, non c'è dubbio.
Anche perché nel Nord del mondo il problema, oltre ad essere misconosciuto dall'opinione pubblica, è ampiamente sottovalutato da chi invece non dovrebbe e sopratutto è fuori controllo.
Se poi verranno implementati gli obiettivi di produzione dei biocarburanti con altre performance, come certamente sarà nel tempo, la situazione non potrà che peggiorare.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
le terre utilizzate per biomasse ora sono abbandonate.
Se si ponessero lmiti ai rapporti tipo 80% biomassa, 20% agroalimentare l'offerta di prodotti ad uso alimantare diventerebbe addirittura superiore e di molto alla richiesta locale.
Giuseppe
Scritto da: Giuseppe | 05/09/10 a 08:11
Giustissima osservazione!
Grazie.
Buona Domenica.
Marianna
Scritto da: marianna | 05/09/10 a 09:00