La mia foto
Blog powered by Typepad
Iscritto da 10/2007

contatore

  • contatore

Paperblog

« Niente acqua per i Boscimani del Kalahari | Principale | Pordenone/ Una città, un incontro per parlare di volontariato internazionale »

22/03/10

Commenti

Eliane Micheluzzi

Evidemment l'eau est un gros problème en afrique mais beaucoup de bénévoles se mobilisent pour construire des puits sécurisés pour une eau propre sans pollution et c'est tant mieux, je connais des personnes autour de moi qui sont partis pour aider à ces constructions, on avance, espèrons une vie meilleure pour ces populations....un abbraccio....Eliane

dragor

Cara Marianna, la mancanza d'acqua l'ho sperimentata nella mia casa a Kigali. Un solo robinetto funzionante (all'esterno) per tutta la famiglia. Certo, in questo caso non era l'acqua a scarseggiare ma i rubinetti. Purtroppo in altre parti dell'Africa non hanno né i rubinetti né l'acqua. O meglio, c'è chi ne ha molta e chi non ne ha del tutto. Una delle tante ingiustizie sulla ripartizione delle risorse nei posti dove imperano l'arbitrio e la corruzione. Ben venga LVIA, se puo' salvare anche una sola vita

Buona giornata, un abbraccio, a presto

dragor (journal intime)

Cesare Rossetti

Buongiorno Marianna, come si dice: chi ben comincia è già a metà dell'opera...si ma si resta poi a metà, poiché la metà successiva, che riguarda la manutenzione della pompa a mano da chi verrà fatta? Da un'altra ONG e via discorrendo; e di questo passo non si finisce mai...dobbiamo passare il "testimone" agli Africani. Comunque il problema dei pozzi o Hydraulique Villageoise non è così semplice come parlarne in un blog: il capo villaggio deve essere assolutamente coinvolto, è lui l'unica autorità costituita e se non lo si fà, una volta partita l' LVIA, tutto ritorna come prima. L'acqua è la corvé delle donne africane e agli uomini non interessa più di tanto. Mi fermo quì. Ho un pò di esperienza di 1200 pozzi fatti in Mali ed equipaggiati con pompe a mano, e poi in Zambia e così via. Ritornato dopo qualche anno a rivedere quello che facemmo, non ho trovato altro che abbandono...non è facile e non lo sarà finchè "tutte le autorità" costituite Africane non si fanno carico della manutenzione dei mezzi donati. Finchè non si metterà su una Agenzia Europea di Cooperazione con una fornita ed aggiornata banca dati degli aiuti fatti e da fare. Ma non c'è la volonta politica di farlo in Europa. Le grandi nazioni ex colonialiste come Francia e Inghilterra preferiscono la strada del "cane sciolto" per ovvi motivi. Bongo docet.
Ah dimenticavo, sono un pò all'antica, ma l'autore della vignetta poteva risparmiarsi il c...., tanti gli Africani quando parlano non usano parole del genere ne bestemmiano, al massimo dicono " merde".
Buon lavoro.
Cesare

Verifica il tuo commento

Anteprima del tuo commento

Questa è solo un'anteprima. Il tuo commento non è stato ancora pubblicato.

In elaborazione...
Il tuo commento non può essere pubblicato. Errore di scrittura:
Il tuo commento è stato pubblicato. Pubblica un altro commento

I numeri e le lettere che hai inserito non corrispondono a quelle dell'immagine. Prova di nuovo.

Come ultima cosa, prima di pubblicare il tuo commento, inserisci le lettere ed i numeri che vedi nell'immagine qui sotto. Questo impedisce che programmi automatici possano pubblicare dei commenti.

Fai fatica a leggere quest'immagine? Visualizzane un'altra.

In elaborazione...

Scrivi un commento

Le tue informazioni

(Il nome e l'indirizzo email sono richiesti. L'indirizzo email non verrá visualizzato con il commento.)