MAREK HALTER / LA REGINA DI SABA /Ed. SPIRALI, pp347./2009
“Salomone ha detto a Menelik: Qui, a Gerusalemme non odo che parole di menzogna .I figli delle mie mogli camminano nella menzogna. Tu, Menelik, figlio di Makeda, sei il figlio dell’amore.
Il sangue che scorre nelle tue vene è quello della gioia e della bellezza.Scorre verso Jahweh con sincerità”.
L’autore, un ebreo polacco, che è anche pittore, basandosi per quanto possibile sui dati storici, letterari ed archeologici, ha voluto restituire spessore -con fascino ed eleganza- allo straordinario mito della regina di Saba, alias Makeda, da cui discende la specialissima civiltà etiope.
Una scrittura gradevolissima e delle belle immagini a corredo del testo costituiscono poi, in aggiunta, senz’ombra di dubbio, un accattivante invito alla lettura.
Ottimo anche per una strenna.
VIVRE ENSEMBLE / di BOUCHEREB-SISSAKO... etc. / Francia 2009
Sottotitolo del lavoro è « Dieci modi per difendersi dal razzismo ».
Si tratta di una serie di 10 cortometraggi, diretti da altrettanti registi francofoni, nell’ambito di una campagna di lotta contro il razzismo quotidiano, promossa dalla cineasta Sophie Gouil in collaborazione con S.O.S. Racisme e una rete di altri soggetti, tra cui importanti emittenti pubbliche e private francesi come, ad esempio:TF1,ARTE, M6.
I corti saranno trasmessi in versione originale francese da queste emittenti(tv via cavo o parabola) ma si possono vedere anche dal sito dell’iniziativa:10cineastes.com.
I registi sono dieci personaggi, giovani e di diversa estrazione culturale e sociale, accomunati tutti però da una particolare attenzione alla cultura dell’ascolto e del dialogo.
Ciascuno ha proposto nel suo filmato un valore “particolare” quale antidoto alla sottocultura dell’odio, della paura della diffidenza, praticata sovente purtroppo, quasi giornalmente, nella nostra quotidianità.
FELA KUTI / DALL’AFRICA AL GRANDE SCHERMO
Il regista Black British Steve McQueen dirigerà a breve “Fela”, un lavoro sulla vita del grande musicista ed attivista politico nigeriano Fela Anikulapo Kuti, che è stato anche soggetto di un musical, che ha debuttato di recente a Broadway.
In attesa l’occasione ci porta a consigliare l’ascolto di alcuni dei successi più famosi di Fela come l’inossidabile “Zombie”, che attaccava appunto il regime militare nigeriano del suo tempo e poi ”Expensive Shit” e”Collin for head of State”. E altri ancora.
Tutti raccolti in album, che prendono il titolo dal successo in auge del momento.
Fela infatti è morto di Aids nel 1997. Riascoltarlo significa entrare nel suo stile musicale, definito dai critici “afrobeat”, che è una fusione di jazz, funk e percussioni tipiche dell’Africa occidentale.
La sua vita, inutile ricordarlo, fu particolarmente complessa e affascinante.
Nato nel ’38, ad Abeokuta, in Nigeria, proveniva da una famiglia della classe media.
Suo padre, pastore protestante, fu il primo presidente dell’Associazione degli insegnanti nigeriani.Sua madre, una femminista ante-litteram, fu la prima donna nigeriana ad avere la patente di guida.
Fela, dopo gli studi primari, si trasferì a Londra ma non per frequentare medicina, come in un primo tempo aveva deciso, bensì per andare al Trinity College of music, dove si diplomò in tromba.
Dopo un viaggio negli USA e la formazione in Nigeria di diversi gruppi musicali da lui diretti, il successo gli arride e non si ferma più.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Ultimi commenti