Chiedendo ad un responsabile del servizio dell'Organizzazione internazionale delle migrazioni(OIM) da dove ha origine il fenomeno della tratta umana, di cui conosciamo gli esiti dolorosi tramite le informazioni, che ci fornisconoi"media", la risposta è immediata:"Da molto vicino-dice l'uomo senza fermarsi a pensare.Si comincia dai propri familiari, dai fidanzati, dai vicini di casa, da amici e da amiche".
"L'inimmaginabile-precisa- è reale".
E poi aggiunge:"I veri responsabili sono però le organizzazioni criminali ,in connivenza spesso e volentieri con le stesse autorità politiche locali. Senza contare che la domanda esiste comunque.Altrimenti non avremmo offerta".
L'OIM ,come organizzazione intergovernativa, è nata nel lontano1951e conta attualmente 125 Stati membri.
Ha la sua sede a Ginevra ed un ufficio regionale a Roma.
L'ufficio di Roma ha il compito specifico del coordinamento con ben 14 Paesi del Mediterraneo.Sappiamo tutti, infatti, dell'aumento dell'immigrazione negli ultimi tempi verso l'Italia e ,proprio, attraverso il "mare nostrum".
Il suo compito è quello di assistere e agevolare i migranti per promuovere l'inserimento nel Paese d'accoglienza e/ o, in caso di clandestinità, il reinserimento nelle terre d'origine.
Parlando di tratta degli umani per sfruttamento della prostituzione la cosa è però molto più complicata.
I Paesi maggiormente a rischio sono attualmente Sudafrica,Nigeria e Repubblica dominicana.Dall'est europeo c'è poi l'Albania.
L'impegno dell'OIM, finanziato dagli USA tramite il Dipartimento per la popolazione:rifugiati e migranti, è in questi ultimi tempi sopratutto quello d'intervenire sullo sfruttamento di uomini, donne e bambini, ridotti quasi sempre in stato di schiavitù vera e propria e avviati ovviamente sulla strada della prostituzione. Fare in modo quindi di agevolare un ritorno al proprio Paese, che avvenga però in condizioni di sicurezza e dignità.
L'Oim crea così, a tale scopo, dei corsi di formazione in loco perchè le persone, una volta rimpatriate, possano effettivamente apprendere un mestiere e poi trovare un"vero" lavoro.
E' stato fatto ultimamente,ad esempio, in Marocco ed in Libia con discreti risultati.
A Lampedusa, nel corso di attività di monitoraggio tra i migranti, sempre a proposito di tratta, non è difficile individuare numerosi soggetti vulnerabili.
Addirittura dalla Nigeria si è avuto un incremento del 900 per cento di arrivo di ragazze.
Che fare per impedire che tutto ciò continui? Qual è il modo autenticamente efficace per porre un alt alle organizzazioni criminali, che continuano ad operare indisturbate?
Sono gli interrogativi più difficili.
All'OIM però precisano, con molta chiarezza, che qualsiasi strategia di protezione,prevenzione o contrasto non può prescindere dal riconoscimento dei diritti delle vittime.E la cosa deve essere ben chiara.
La loro volontà è quella infatti di creare reti con diverse professionalità e capacità operative.Ed utilizzarle ovunque sia possibile.
Probabilmente è l'unico modo per dire un"basta" definitivo al triste fenomeno.
Il fenomeno della tratta ha comunque, senza farsi illusioni, dimensioni mondiali.
E' una vera e propria piovra.
Conclusione?
All'OIM non demordono.
"Accanto all'impegno serio e alle professionalità, che possono con i loro "strumenti" concorrere alla ricostruzione di personalità terribilmente ferite-ci sottolineano i responsabili - bisogna lavorare e , anche molto, sulle politiche decisionali. A tutti i livelli. Nel vicino e nel lontano.E nessuno può sentirsi non coinvolto.Dire, ad esempio, a me non riguarda".
A cura di Marianna Micheluzzi(Ukundimana)
Ce que tu écris là est malheureusement la triste réalité et nous devons nous sentir concernés évidemment, c'est inacceptable, il y a beaucoup de chemin à faire par changer cet état de fait. Abbraccio..Eliane
Scritto da: Eliane Micheluzzi | 30/11/09 a 16:53
Cara Eliane, la cosa bella è che in mezzo a tanto "fango" spunta sempre fuori qualche timido fiorellino.
Mi riferisco alle persone,che fanno proprie queste cause difficilissime. E, pur sapendo di non ottenere strabilianti successi, proseguono nell'impegno anche se salvano una singola persona.
Questo per me è straordinario contro il muro dell'indifferenza e del voyerismo.
Ti abbraccio.
E grazie per il tuo contributo.
Marianna.
Scritto da: marianna | 30/11/09 a 17:07