Ecco una storia "speciale" capitata ad una persona normalissima, uno come noi insomma, solo che si tratta di un giovane africano, nativo della Sierra Leone.Uno "un po' abbronzato" come lui stesso, sorridendo ironicamente, dice di sé.
E' una storia che merita di essere raccontata a dimostrazione del fatto che in Italia esiste accanto ad una serie di fattacci molto sgradevoli ,che i "media" strombazzano appena ne hanno l'opportunità, anche una cultura dell'accoglienza e della solidarietà che viene praticata.E praticata bene.
Ma torniamo a Peter.
Peter arriva in Italia, a Milano prima e poi a Barzio in provincia di Lecco, dalla lontana Sierra Leone nel '93 con una borsa di studio.Uno studente straniero come ce ne sono tanti.
Il suo villaggio natìo, dove il padre è sindaco, non dista molto dal capoluogo Kabala.Peter ha però, da sempre, una grande passione per lo studio delle scienze sociali e la sua ambizione è quella di fare appunto politica per il suo Paese.
Diciamo che "buon sangue non mente".
Impara molto presto l'italiano e con l'italiano nel suo bagaglio culturale consegue prima una laurea, con lode, alla Gregoriana, a Roma ; e poi, a Milano, un diploma in informatica.
Milano entra nella vita di Peter insieme all'amore per Antonella, oggi sua moglie, insegnante di latino e greco in un liceo milanese.
Ma il "nostro", anno dopo anno, continua ad alimentare sempre e comunque, nella mente e nel cuore ,un sogno e cioè quello di ritornare nella sua terra per essere utile alla sua gente, per offrire il suo apporto a chi, meno fortunato di lui, ne avesse bisogno.
Mentre lavora, è ormai sposato, organizza in Italia, con amici italiani, raccolte di fondi per iniziative di solidarietà in Sierra Leone( ristrutturazione di scuole,un centro sanitario, laboratori di falegnameria). Apre anche una radio-libera per comunicare ciò che viene realizzato di volta in volta.
Nel mentre la terribile guerra che insanguina la Sierra Leone ha termine.
A gennaio scorso ci sono le elezioni a sindaco nella sua città,Kabala, e i suoi concittadini lo vogliono assolutamente tra loro a ricoprirne la carica.
Peter accetta senza esitare la candidatura. Ottiene con il partito del Presidente(l'APC) l'80% dei consensi.E così il sogno, a lungo coltivato, diviene stavolta realtà.
In prospettiva, grazie alla rete di solidarietà italiana e agli aiuti della Banca Mondiale, si aprirà presto un nuovo ospedale,partirà la scuola per infermiere e si penserà a costruire addirittura 22 scuole elementari.
E ancora poi una scuola per non-vedenti e una residenza per una cinquantina di loro.
Decisamente non poco e, per giunta, in una nazione devastata tanto a lungo da un'assurda e scellerata guerra, che l'avidità degli uomini ha prodotto.Sierra Leone uguale "diamanti". Ricordate?
Buona fortuna, allora, Peter.
Noi continueremo, in Italia, a caldeggiare le tue aspirazioni perché siamo davvero anche noi felici di saperti utile alla tua gente.
Se poi verrà l'Ambrogino d'oro, richiesto dai tuoi amici a conferma del tuo impegno sociale e culturale.... ancor meglio.Vuol dire che Milano riconosce ufficialmente i tuoi meriti, che pochi decisamente non sono.
Sì, perché Peter è comunque un cittadino italiano.E' potuto divenire sindaco in Sierra Leone solo perché la nuova costituzione dello Stato africano riconosce e consente la doppia cittadinanza.
A cura di Marianna Micheluzzi(Ukundimana)
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