Cosa sono i Gacaca?
Sono dei tribunali popolari, sorti in Rwanda al termine del terribile genocidio del 1994,che ha visto nello scontro tra le due principali etnìe del Paese,hutu e tutsi, restare uccisi circa un milione di persone.Uomini, donne, bambini, anziani, sani o malati indifferentemente.Quasi tutti tutsi ovviamente, nonché qualche centinaia di hutu moderati.
Ripristinata la"normalità", si fa per dire, con il Governo di Paul Kagame accanto ai normali processi, di cui è incaricato sopratutto il Tribunale penale internazionale per il Rwanda(TPIR) con sede in Tanzania, sono nati i Gacaca. E sono nati in considerazione del numero elevato degli imputati da sottoporre a giudizio.E di assenza all'epoca di sedi e giudici deputati ad hoc.
La parola "Gacaca" vuol dire "erba" a evidenziare il fatto che i processi dei Gacaca si svolgono all'aperto,sui prati, sotto gli alberi.Com'è costume africano, dove la vita quotidiana si svolge in prevalenza all'aria aperta.
Sono giudizi popolari quelli emessi dai Gacaca, perché assiste e partecipa al processo contro il vero o presunto colpevole tutta la popolazione del luogo.Sia villaggio, sia città.
E' di questi giorni però la notizia che da martedì, 30 giugno, i Gacaca cesseranno di esistere.
E i circa 4mila casi giudiziari ancora da risolvere saranno finalmente avviati alle Corti ordinarie.
La cosa in sé è positiva, specie se il Rwanda oggi, passato il peggio e avviato decisamente sulla strada della ricostruzione in senso lato, è in grado di usufruire di una normale magistratura ordinaria.
Anche perché,a detta degli stessi rwandesi interessati,i giudizi dei Gacaca generavano poi una serie infinita di vendette e ritorsioni come era inevitabile che fosse.
La funzionalità dei Gacaca riguardava semmai la possibilità di non intasare, ad esempio, le carceri del Paese, fatiscenti e già stracolme di detenuti. E indirizzare invece i colpevoli sulla via dei lavori socialmente utili.
Lavori di cui il Rwanda aveva ed ha un grande bisogno per il ripristino definitivo della normalità.
Inoltre, per tutta una serie di fattori strettamente umani, non sempre il giudizio dei Gacaca era o poteva essere obiettivo e questo non rappresentava certo una garanzia per l'imputato.
Pertanto salutiamo con piacere il "cambiamento",che potrebbe significare, per il piccolo ma operoso Rwanda ,un ulteriore passo avanti sulla strada della convivenza democratica della sua gente.
A cura di Marianna Micheluzzi(Ukundimana)
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