Chi è padre Uwayezu?
Nel Rapporto stilato dall'Organizzazione umanitaria "Africa Rights", reso noto pochi giorni fa, è scritto a chiare lettere che la mattina del 7 maggio '94 gli alunni del Collegio delle arti Misericordia di Maria, nella cittadina di Kibeho,nel sud del Rwanda, furono accerchiati e assassinati all'interno della struttura scolastica, dagli hutu in armi, con la complicità del direttore responsabile.
Parliamo ovviamente del genocidio dei tutsi e hutu moderati, costato la vita , 15 anni fa, a circa un milione di persone ed iniziato nell'aprile appunto del 1994.
Il direttore era padre Emmanuel Uwaye, oggi Mihigo Wayezu, vicario parrocchiale in una chiesa di Empoli.
Secondo il Rapporto il sacerdote era tra i principali istigatori all'odio all'interno del collegio tra i ragazzi di diversa etnìa. E, quando gli hutu armati presero quel giorno d'assalto la struttura, i gendarmi che avrebbero dovuto garantire protezione, presente il direttore, spararono in alto invece di mirarare al nemico come avrebbe dovuto essere.
Il sacerdote, riparato subito dopo gli eventi in Italia ,sotto copertura e con l'appoggio senz'altro di amici potenti(leggi pure anche il Vaticano), si discolpa e rigetta da sempre le accuse, negando la sua presenza lì in quella circostanza. Tuttavia non è credibile.Ci sono infatti attendibilissime testimonianze in Rwanda che lo rimandano alle sue responsabilità nel massacro.
Comunque "Africa Rights" chiede principalmente l'accertamento delle responsabilità civili e penali, come è giusto che sia.E lo chiede alle autorità ruandesi e a quelle italiane, nonchè alla Chiesa di Roma, che non può certo sottrarre alla giustizia un genocidario, anche se prete.
Al momento però, per quanto riguarda le autorità civili e religiose italiane, tutto è fermo.E i tempi lunghi, ad avviso nostro e dei più, non favoriscono sicuramente l'applicazione corretta della giustizia.
La tentazione, ancora una volta, potrebbe essere quella di far scivolare tutto nell'oblìo.
Ed è quello che si vuole assolutamente scongiurare. Rispetto e giustizia è il minimo che si possa volere per quelle giovanissime vittime.
E' la replica del caso di Athanase Séromba, segno che la chiesa persiste nel suo comportamento da cosca mafiosa e fa quadrato attorno agli assassini, infischiandosi completamente delle vittime nel suo desiderio di salvare se stessa e i propri accoliti. E' lo stesso comportamento che abbiamo visto con i preti pedofili: la chiesa non li ha mai consegnati spontaneamente, ogni volta si è dovuto estrarli con il forcipe. Da notare che, con le sue 2000 vittime, Séromba è forse il più grande assassino della storia, ma se fosse per la chiesa, starebbe ancora celebrando messe in una parrocchia vicino a Firenze. Séromba è stato condannato e forse lo sarà
anche Uwzaye-Wayezu, ma i fiancheggiatori? Non esiste un reato di favoreggiamento? Si deve risalire alle responsabilità di tutti coloro che hanno contribuito a farlo fuggire e a nasconderlo, fino ai livelli più alti, in modo da rivelare il vero volto di quella chiesa che predica la fratellanza ma ammazza i fratelli e nasconde gli assassini.
Grazie per questo post coraggioso che scuoterà più di una coscienza. Buona giornata, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 11/05/09 a 11:19
Vaticano ed autorità civili dovrebbero consegnare alla giustizia ruandese questo sacerdote. IL SACERDOTE PER RISPETTO DELLA DECENZA, DELLA PROPRIA FEDE E DI QUEI POVERI MORTI,DOVREBBE AVERE IL CORAGGIO E LA DIGNITà DI AFFRONTARE I SUOI ACCUSATORI. Diversamente tutti complici, favoreggiatori e comunque ignobili,Compreso il prete.
luigi
Scritto da: Luigi | 11/05/09 a 17:30
domanda: il tribunale internazionale per il rwanda ha mosso un capo d'accusa? ha chiesto la sua estradizione?
Scritto da: morez | 11/05/09 a 17:42
Grazie, carissimi Dragor e Luigi, per gli splendidi, perchè circostanziati, commenti, che avete lasciato dove dite, con molta chiarezza, il vostro punto di vista ,che è anche il mio.
Vi auguro un buon proseguimento di serata.
Affettuosamente,Marianna.
Scritto da: marianna | 11/05/09 a 22:40
Carissimo Andrea, non so rispondere con esattezza a ciò che mi chiedi ma io suppongo proprio di sì.
Potrebbe aiutarci sicuramente Dragor.
Comunque se si è arrivato, con probanti testimonianze in loco, ad accusare il sacerdote, non si è lontani dalla verità.
All'epoca del genocidio(desunto per quel che mi riguarda da letture di testimonianze) quello d'incitare all'odio razziale in Rwanda era quasi lo sport preferito da parte di alcuni uomini e donne senza scrupoli.Non persone. Come il vicario parrocchiale di Empoli.
A presto. Marianna
Scritto da: marianna | 11/05/09 a 22:51
Emmanuel Uwaye, Emmanuel Mihigo Uwayezu, Emmanuel Mihigo Wayezu ...
La modifica del nome ricorda molto quello successo con Padre Atanasio Seromba che era noto con il nome di Don Atanasio Sumba Bura.
Nel caso Seromba la denuncia di African Rights fu fatta nel 1998, ma solo nel 2001 il TPIR le formalizzò.
Vi segnalo due miei post sul caso Seromba
Ergastolo(i crimini commessi secondo gli atti del TPIR)
http://klerikate.blogspot.com/2008/03/ergastolo.html
Silenzio (le reazioni della Chiesa fiorentina e non sul caso Seromba)
http://klerikate.blogspot.com/2009/03/silenzio.html
Scritto da: Bastardlurker | 13/05/09 a 12:29
Dsidero informarvi che Emmanuel Uwayezu, prete ruandese (viceparroco presso Firenze) è stato assolto.
La Corte d'Appello di Firenze ha dichiarato del tutto infondata «anche solo come ipotesi» l'accusa rivoltagli di «genocidio e crimini contro l'umanità».
Evidentemente quando si discolpava aveva le sue ragioni.
Evidentemente le cose non sempre sono quello che sembrano e per questo è sempre meglio evitare giudizi sommari e sprezzanti.
Scritto da: Stefano | 22/02/10 a 13:51
Questa sentenza scandalosa significa soltanto che la giustizia italiana è serva dei preti e complice degli assassini. Kibeho è un ASSASSINO, uno dei più feroci della storia. Le testimonianze sono schiaccianti
http://www.golias.fr/spip.php?article2825
e
http://www.francerwandagenocide.org/spip.php?article137
Per gli italiani era innocente anche Séromba,colpevole di avere massacrato 2000 persone. Bravi,lasciate che Kibeho dia la comunione ai bambini con le mani sporche di sangue. E se poi li sodomizza, trasferitelo in un'altra parrocchia in modo che possa continuare. E' già stato fatto migliaia di volte, perché non anche stavolta? Assassini, pedofili o entramnbi, i preti non devono pagare. Ecco il vero volto della chiesa e della "giustizia" italiana. Una mafia complice dei peggiori criminali.
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 22/02/10 a 15:43
Grazie, Stefano.
Personalmente mi fa piacere che le cose siano andate così.
Un saluto.
Marianna
Scritto da: marianna | 22/02/10 a 15:49