Stamane, ad apertura di computer, leggendo le news dall'Africa, rimango basita.
Leggo infatti che la giraffa, insieme alla zebra, gli animali più cari del mio immaginario infantile, quelli che incontravo da bambina allo zoo, quelli dei miei sogni d'Africa, stanno per scomparire.
Uno studio del WWF e dell'International Livestock Research Institute((ILRI), pubblicato dal "British Journal of Zoology", informa che giraffe, alcefali, impala, antilopi d'acqua e facoceri ,sono in via d'estinzione.
Joseph Ogutu,il principale estensore della ricerca, precisa che il quadro è davvero desolante.E aggiunge che, se niente sarà fatto, le cose andranno di male in peggio.Già oggi il numero delle giraffe è infatti calato del 95%.
Perchè?
Il problema è il numero elevato di insediamenti urbani nell'area della riserva Masai Mara, in Kenya.
Un tempo questa riserva invece era famosissima per le spettacolari migrazioni di animali come, ad esempio, gli gnu.E ogni anno l'evento richiamava centinaia di migliaia di turisti da tutte le parti del mondo.
Oggi pastori e allevatori del luogo sono divenuti sedentari, hanno cambiato abitudini e si sono stabiliti in quelle zone a discapito della vita in libertà della fauna locale.Specie di quella selvatica, che non accetta la presenza dell'uomo.
Possiamo stare a guardare e non fare niente? Non ci sono, amici miei, solo i koala, graziose bestiole australiane,da salvare! Occorre impegnarsi e seriamente , a mio avviso,anche per questa giusta causa.
L'Africa autentica, con tutte le sue peculiarità, rischia di scomparire e noi non lo vogliamo.
Come dice il prof. Ogutu,ci vuole un'azione immediata e decisa.
Mettiamoci all'opera. La giraffa, che è un animale molto discreto, aspetta appunto che siamo noi a spezzare una lancia in suo favore.... Come? Cominciamo con l'informare l'opinione pubblica. In primis...i bambini. Sono certa che ci daranno una grossa mano.
Chi di loro, almeno una volta, non ha infatti sognato di avere una giraffa nel suo giardino di casa?
Marianna Micheluzzi(UKUNDIMANA)
Cara Marianna,
a volte, di fronte alla disattenzione e indifferenza degli umani, vorrei quasi che tutti gli animali si estinguessero, così finirebbero persecuzioni e le sofferenze.
E poi saremmo costretti a mangiarci tra di noi, non solo metaforicamente, come già sta accadendo.Ciao
Tesea
Scritto da: Tesea | 26/04/09 a 20:54
Sarebbe inconcepibile la savana senza le sagome delle giraffe che brucano le foglie di acacia. Ma sei sicura che sia in pericolo anche la zebra? Mi sembra che la specie sia ancora abbastanza numerosa
Buona lunedi', a presto, un abbraccio
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 27/04/09 a 09:27
Sentivo, mi auguro che non sia vero, che si sta diffondendo tra i leoni ed i felini un'epidemia di AIDS.
Adesso leggo qui della giraffa ed altri animali a rischio estinzione. Una catastrofe via l'altra a devastare l'ambiente ed il suo equilibrio oltre che le catene aimentari degli animali.
luigi
Scritto da: gobettiano | 27/04/09 a 11:41
Carissima Tesea, sei eccessivamente drastica.
Capisco l'intento che ti spinge a parlare così ma, un mondo senza queste meravigliose creature, che mondo sarebbe?
Un abbraccio e buon pranzo.
Marianna
Scritto da: marianna | 27/04/09 a 12:12
Carissimo Dragor, io amo particolarmente le giraffe. Non so perchè ma, insieme alla zebra, sono l'Africa per eccellenza per me.
Forse è la sua eleganza....simile in parte a quella di alcune donne masai.
Della zebra non si fa menzione particolare nello studio,cui faccio riferimento, come del resto degli gnù ma, considerando gli insediamenti stabili umani, c'è da pensare che potrebbero allontanarsi da quelle aree e magari scomparire.
La zebra per Marianna bambina era il"cavallo con il pigiama"!
All'epoca gli uomini avevano quasi tutti dei pigiama a righe.Ed io,visitando lo zoo, associavo le due cose.
Buon pranzo e buon proseguimento di giornata.
Un abbraccio.
Marianna
Scritto da: marianna | 27/04/09 a 12:21
Carissimo Luigi, non sapevo dell'Aids per leoni e felini.
Direi che, se così è, anche il mondo animale sta correndo serissimi rischi.
Una vera catastrofe.
Che si aspetta a mettere riparo?
Un abbraccio affettuoso e buon pranzo.
Marianna
Scritto da: marianna | 27/04/09 a 12:25
ma il maasai mara è solo per un pezzettino in Kenya, per la gran parte si estende in Tanzania: non ci sono ancora stato. vi saprò dire. quello che penso ora è che se mancano le risorse e le capacità per sfamare e curare gli umani difficilmente ce ne saranno per gli animali. resta poi il fatto che si fa un bel parlare di rilancio dell'agricoltura locale, si benedice il piccolo e bello, l'agricoltura biologica e non intensiva ecc... se poi non si prende in considerazione che l'agricoltura richiede estensioni di terra ed insediamenti umani; specie se si considera che la popolazione umana aumenta. infine... saranno poi così affidabili dei ranger kenioti?
Scritto da: morez | 27/04/09 a 17:37
Carissimo Andrea, i tuoi interrogativi hanno ragione di essere.
Infatti sappiamo quanto complesso è il problema per mantenere un giusto equilibrio nel dover fronteggiare la crisi.
In Africa è tutto complesso, lo sai bene. E non ci sono ricette miracolose.
Io direi che questa è la sfida!
Buona giornata e buon lavoro.
Affettuosamente,Marianna.
Scritto da: marianna | 28/04/09 a 09:01
belle le giraffe,
care le zebre,
austeri i Masai. Che
ne direbbe di iniziare una raccolta di firme da apporre in calce ad un documento-condanna per inettitudine e disonestà da inviare all'ONU e a tutti i governi che dovrebbero almeno limitare l'esportazione di armi destinate all' l'Africa ?
Scritto da: ernesto | 28/04/09 a 09:21
Sono d'accordissimo,caro Ernesto!
Se mi dai una mano, potremmo farla via internet la raccolta delle firme come si fa per tante altre inziative.
Ottimo suggerimento!
Grazie.
Marianna
Scritto da: marianna | 28/04/09 a 16:36