Prima ancora dell'immigrazione dal Sud d'Italia, negli anni' 60, e di quella da altri Paesi a partire sopratutto dagli anni '80,l'Italia ha conosciuto agli inizi del secolo scorso un periodo di emigrazione che, nel 1914, raggiunse il boom degli esodi.
Oltre 900 mila erano gli italiani espatriati. Una quota mai più raggiunta,per fortuna, nella nostra Storia.
A ricordarci come eravamo simili ai migranti, anche clandestini, che oggi cercano in Italia quell'America tanto desiderata dai nostri padri, ci ha pensato e ci pensa il libro di GianAntonio Stella,"L'orda.Quando gli albanesi eravamo noi".
E' un libro uscito nel 2003, quindi ancora facilmente reperibile in libreria o nelle biblioteche Un libro che va letto prima di aprire bocca sulla questione immigrazione. Almeno da parte degli italiani.
Stella racconta infatti come la mancanza d'integrazione abbia prodotto inevitabilmente disagio e devianza, specie tra i giovani.
Al punto che negli anni'50 i giudici minorili svizzeri aprirono un dibattito sull'esagerato coinvolgimento dei minori italiani in procedimenti penali.
Ci si domandava, guarda caso, se non vi fosse una propensione culturale della popolazione italiana al furto.
E infine ,dopo il suggerimento, amici miei, solo una piccola modesta postilla.
Siamo incapaci di ascolto quando siamo stranieri a noi stessi.E' la verità.
Spesso chi ha paura dell'altro, del diverso, del migrante, ha problemi di relazione anche con gli altri come lui.E questo può derivargli da problemi legati alla non conoscenza della propria storia e cultura, oppure sono problemi percepiti dal suo piccolo egoistico benessere("ci rubate il lavoro"). Oppure è una persona vittima di fobie irrazionali, di stereotipi.
L'unica risposta possibile alla questione, a mio avviso, è invece quella di favorire l'integrazione dello straniero, in tutti i modi, e non solo perchè "è mio fratello" e perchè costituisce una risorsa sul piano economico(lo sanno bene in Italia alcuni imprenditori tanto al Nord quanto al Sud).Quanto perchè quello che noi chiamiamo "straniero" porta con sé, molto spesso, una ricchezza umana e culturale da non sottovalutare sul piano della nostra convivenza civile, sull'unico "pianeta" che abbiamo a disposizione.
Acura di Marianna Micheluzzi (UKUNDIMANA)
Marianna è un bel post che qualcuno, sbagliando potrebbe ritenere utopico, buonista. Invece è il futuro. Anche volendo essere egoisti non c'è che il confronto, il misurarsi, il combinare positivamente le diversità a rendere possibile e migliore il futuro.
luigi
Scritto da: gobettiano | 26/01/09 a 10:42
Cara Marianna, io non penso affatto che questo post sia buonista o utopistico e lo condivido fino all'ultima parola.E' vero, l'integrazione è spesso difficile anche perché il rispetto delle leggi non è percepito da tutti nella stessa misura. Se pensi che ancora oggi gli italiani rubano più degli svizzeri, figuriamoci allora :-) Spetta agli indigeni insegnargli a non rubare, ammesso che siano veramente più onesti. Dato che l'avvenire è il brassage culturel, come si chiama da noi, dobbiamo imparare a convivere con i ladri nella speranza che diventino gli onesti di domani, magari ricordandoci che eravamo i ladri di ieri.
Purtroppo gli appelli alla solidarietà servono a poco. Considera Lampedusa, dove gli abitanti pensano solo al turismo e butterebbero volentieri i clandestini in mare. Come dici tu, ciascuno difende il suo piccolo egoistico benessere e fra questi ci sono molti immigrati di vecchia data che hanno paura dei nuovi. Da noi costituiscono buona parte dell'elettorato del FN.
In ogni caso il problema dell'immigrazione va affrontato con intelligenza. L'ospitalità indiscriminata e la non regolamentazione dei flussi sono il molto migliore per alimentare i pregiudizi e peggiorare la qualità dell'accoglienza
Un abbraccio, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 26/01/09 a 12:31
non so cosa c'entra, ma a me è venuto in meste questo. Tempo fa mi trovavo ad una conferenza dove qualche professore e qualche vescovo provava a delineare la sfida di disegnare un nuovo umanesimo... ho provato un certo brivido lungo la schiena di fronte allo sciorinare di contanto... mi sono allora permesso di far presente in un paio di interventi che sarebbe stato presuntuoso e fallace procedere ad un'operazione del genere se non ci si fosse presi la briga di andare alla prima fermata del bus ed interrogare gli africani, i cinesi e gli arabi che ci sostavano... chissà forse qualche parola nel documento finale è stata cambiata...
Scritto da: morez | 26/01/09 a 15:11
Sono perfettamente d'accordo con te, caro Luigi.
Io non vedo altre strade da percorrere per quella che sarà sempre più una società multietnica comunque.
Ciò non significa che non devono esserci regole e paletti nella gestione della cosa.
Mi disturba in certi discorsi talora la mancanza di umanità.
Perchè io l'avverto subito.
Un abbraccio e buon pomeriggio.
Ho visto le tue slide su Palmanova: bellissime.
Marianna
Scritto da: marianna | 26/01/09 a 17:57
Carissimo Dragor, la tua esperienza in una società diversa dalla nostra la trovo decisamente preziosa e quindi l'apprezzo.
Noi siamo ancora agli inizi come Paese e dobbiamo imparare. Ma quello che accade ed è accaduto a Lampedusa non mi è piaciuto e non mi piace.Questo non posso non ribadirlo.
Mi sembra si dialoghi tra sordi e quindi ci si accapiglia vicendevolmente.
Un abbraccio.Buona serata.
Marianna
Scritto da: marianna | 26/01/09 a 18:02
Caro Andrea, certamente bisogna interpellare, a mio avviso, anche l'interlocutore. Diversamente non c'è dialogo. Come non c'è attualmente.
La nostra non mi pare una classe politica disponibile all'ascolto.
E quando sembra che lo faccia, finge.
Vedremo in serata cosa accadrà nell'isola con l'arrivo dei responsabili dell'Alto Commissariato ONU per i Rifugiati e i sindacalisti della CGIL.Questo ha annunciato la radio a mezzogiorno.
Buona serata.
Marianna
Scritto da: marianna | 26/01/09 a 18:09
Gian Antonio Stella essendo Vicentino nel suo libro parla sopratutto dell'emigrazione dal Veneto perché si pensa spesso che chi emigra è sempre il meridionale.
Preferisco non citare la battuta di Michele Serra su questo periodo.
Serena serata.
Osman
Scritto da: Account Deleted | 27/01/09 a 17:35