Nel mare magnum di notizie da cui siamo quotidianamente sommersi,questa de "La Perdonanza", che si tiene a L'Aquila in agosto, ci sarebbe quasi sicuramente sfuggita.
JAMBO AFRICA vuole allora evitare l'inconveniente.Perché? Perché quest'anno oltretutto è ospite della città abruzzese Ela Gandhi,la nipote del Mahatma. Poi perchè si parla di Africa ed ancora perché questa"perdonanza" ha a che fare con la figura storica di Celestino V, il Papa del gran rifiuto.
Molti di voi,magari un po' avanti negli anni, ricorderanno forse lo splendido romanzo dal titolo "Celestino V" del bravo e troppo dimenticato Ignazio Silone, l'autore di "Fontamara" e de "Il segreto di Luca".In ogni caso,in questi giorni di fine agosto, la città abruzzese, quella delle" 99 cannelle", meriterebbe una visitina.
Ieri pomeriggio,infatti, Ela Gandhi,che vive in Sudafrica,ospite della Regione Abruzzo, ha affrontato nella sua conversazione diversi temi. Ha parlato di violenza, di giustizia e di perdono. E non sono state solo parole. Ela,nel contesto di una manifestazione civile-religiosa che celebra il Giubileo di Celestino del 1294, ha ricordato il nonno e la sua politica fatta con rabbia e con sangue ma sempre tenendo presente gli autentici valori che l'uomo deve perseguire.
Quando le è stato chiesto,a proposito di perdono, quali fossero stati gli episodi più dolorosi della sua vita, la Gandhi ha fatto riferimento all'uccisione del nonno e a quella del figlio, avvenuta più avanti nel tempo, durante il periodo dell'apartheid in Africa.
" Ci sono due modi per affrontare il dolore-ha risposto- trasformare la sofferenza in vendetta oppure cercare di cambiare le persone che hanno commesso quel crimine.Per me la seconda opportunità è più soddisfacente della prima.Sto imparando anch'io a come creare un mondo migliore".
Affrontando il discorso sulle guerre e tensioni in Africa invece ha precisato:" E' necessario il contributo di ognuno di noi perché l'Africa sia messa in condizioni di dare il meglio di sé e non il peggio.C'è ,è vero, il percorso della militarizzazione e della violenza in Africa ma ci sono anche valori nuovi e più profondi che gli stessi africani spesso tendono a sottovalutare".
Sempre, ricordando suo nonno,Ela ha anche aggiunto che la violenza purtroppo non è solo contro gli esseri umani ma anche contro l'ambiente. Ed abbiamo il dovere di preoccuparcene-ha aggiunto- non tanto per noi quanto per quelli che verranno poi.
Quanto all'equità sociale, politica, economica tra Paesi poveri e Paesi ricchi, tra Nord e Sud del mondo,Ela Gandhi ha sottolineato molto seriamente che, se non c'impegniamo davvero a colmare almeno parzialmente il divario,si arriverà al collasso.
"Ogni grande conquista comincia con un piccolo passo"-ripeteva spesso il Mahatma.
E noi,che abbiamo ricevuto il messaggio, faremo in modo di farne tesoro. Sì per noi , ma sopratutto per gli altri. I giovani, ad esempio.Ai quali dobbiamo necessariamente,prima o poi, passare il testimone.
Grazie Ela! Grazie città de L'Aquila! Grazie Mahatma!
A CURA DI MARIANNA MICHELUZZI (UKUNDIMANA)
Si parlava appunto di approccio e di mentalità nel precedente post, vero? Ed eccone una conferma.
Bacetti a Diego! Non dimenticartene
luigi
Scritto da: gobettiano | 26/08/08 a 10:17
Marianna, essere la nipote di Gandhi vuol dire aver ereditato un patrimonio enorme, di cultura e umanità. Ela porta con onore questa ricchezza!
Grazie a te per aver diffuso queste notizie. Purtroppo non posso fare una visitina a L'Aquila ma esserci con il pensiero si!
Ciao carissima
e un buffetto affettuoso a Diego
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 26/08/08 a 12:23
" Ci sono due modi per affrontare il dolore-ha risposto- trasformare la sofferenza in vendetta oppure cercare di cambiare le persone che hanno commesso quel crimine.Per me la seconda opportunità è più soddisfacente della prima.Sto imparando anch'io a come creare un mondo migliore".
Non sempre è facile percorrere questa strada, ma è l'unica possibile per cercare di garantire un futuro più sereno per i nostri figli.
E' un post che, per come sono io, sento molto.
Un abbraccio ed un super bacio a Diego.
Elena
Scritto da: zia elena | 26/08/08 a 12:46
Carissimo Luigi,buon pomeriggio!
Effettivamente i due argomenti sono volutamente collegati.Ecco perchè due post.
Il post su Stiglitz avrei potuto farlo ieri ma poi quando ho ricevuto notizia dell'avvenimento de L'Aquila ho pensato che fosse meglio affiancarli nello stesso giorno.
I tuoi bacetti per Diego ci sono sempre.
Grazie delle tue affettuosità. Un abbraccio. A presto.
Marianna
Scritto da: marianna | 26/08/08 a 16:46
Carissima Irene,se noi due potessimo, ho la sensazione che viaggeremmo e parecchio pure.
Fortunatamente riusciamo almeno,per il momento, a farci quelli virtuali:in orizzontale io, più in verticale tu.Ossia nello spazio(Africa),nel tempo(Sensazioni/ Ricordi/ Emozioni).
Il buffetto per Diego ci sarà appena lo vedo.
Per ora i suoi problemi sono le colichette dovute all'avidità con succhia il latte dal biberon.
Probabilmente si proverà con un altro tipo di latte.
I neonati sono un rebus,mia cara, e ti dispiace da morire sentirli piangere e non poterli aiutare.
Ma fa parte del programma....
Baci e a presto.
Marianna
Scritto da: marianna | 26/08/08 a 16:55
Carissima Elena, sono felice che ti sia piaciuto il mio post e che ti ritrovi nelle parole di Ela.
Condivido anch'io in pieno.
E poi adoro il pensiero di suo nonno.
Ho visto più volte anche quel bellissimo film sulla sua vita,appunto "Gandhi".
Anzi ti confesserò che, una sera di fine anno di alcuni anni addietro, ho atteso il capodanno guardandomelo da sola e poi alla mezzanotte ho brindato con lo spumante ad un anno foriero di pace.
Ecco chi sono io!
Un abbraccio affettuoso e grazie del super bacio per Diego.
A presto.
Marianna
Scritto da: marianna | 26/08/08 a 17:03
Ho cercato su un dizionario la parola "perdonanza" e non l'ho trovata. Dev'essere "perdono" in cattolichese... :-)
E' possibile coniugare la vendetta con il perdono, per esempio sbattendo il colpevole in galera per cambiarlo. Ela Gandhi non ci ha pensato. Forse perché tanti perdoni in realtà non sono che vendette sublimate
Buona notte, un abbraccio, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 26/08/08 a 21:39
Carissimo Dragor, io credo che la parola perdonanza sia un misto tra italiano e dialetto del luogo(Abruzzo) perchè io, che sono napoletana, non ho avuto difficoltà ad associare questa parola alla festa del perdono, indipendentemente da eventuali connotazioni cattolichesi.
Tra l'altro Ela non è cattolica.Infatti si poneva lei stessa il problema perchè,durante le cerimonie ufficiali, c'era anche da attraversare una specie di "porta santa"(questo sì che è cattolichese) e non sapeva se da parte delle autorità cattoliche le fosse consentito.
Alla fine, in un'angolazione ecumenica, si è superata la difficoltà.
A proposito di perdono la Gandhi parlava a titolo personale.
Se qualcuno, dopo anni di galera, si redime e si migliora, va benissimo.
Non penso proprio che intendesse dire di lasciare a piede libero i delinquenti, responsabili di crimini come quelli che si sono consumati in Sudafrica, durante l'apartheid ,o in Rwanda durante gli anni del genocidio.
Il tema del perdono è un argomento complesso sia per il cattolico che per chi cattolico non è.
Personalmente ritengo che ciascuno debba darsi da solo una risposta.
Come si può obbligare qualcuno a perdonare?
Il perdono appartiene,secondo me, alla sfera dei sentimenti più intimi e poi ogni situazione è un caso a sé.
Se tu chiedessi a me, non saprei risponderti e penso che obiettivamente pochissimi sarebbero in
grado di farlo.
Felice notte,comunque!!
Un abbraccio affettuoso come sempre.
Marianna
Scritto da: marianna | 26/08/08 a 22:07