Ieri sera, venerdì 29 agosto,alla 65esima Mostra Internazionale d'Arte cinematografica di Venezia, è stato presentato il film-documentario di Mark Hopkins,prodotto dalla Red Floor Pictures e ambientato contemporaneamente nella Repubblica democratica del Congo e in Liberia.
Nel film si raccontano le storie di quattro operatori umanitari di "Medici senza frontiere",impegnati nei due contesti difficilissimi del continente nero.
La Repubblica democratica del Congo,purtroppo anche in questi giorni alle prese con un conflitto che si trascina da anni nel Nord-Kivu, la Liberia invece devastata da una terribile guerra civile, le cui ferite questi uomini di "buona volontà" cercano, a modo loro, di rimarginare.
Con diversi livelli di esperienza,vediamo i medici superare le non poche difficoltà,compiere scelte difficili e,allo stesso tempo,confrontare la realtà presente con i principi ideali che li hanno spinti ad arrivare fin laggiù.
Tra i medici le cui storie vengono raccontate c'è anche quella di una dottoressa italiana,Chiara Lepora, ripresa mentre lavora all'ospedale Mamba Point di Monrovia.
"Non è un film carino su medici eroi"-ha spiegato Kostas Moschochoritis,direttore generale di" Medici senza frontiere-Italia".
Il film è uno spaccato sulla realtà effettiva dell'azione umanitaria, sulla complessità dei dilemmi di sempre, dove però ogni connotazione retorica è assolutamente bandita.C'è sangue, sudore e lacrime ma anche sorrisi e piccoli gesti di generosità che nell'inferno dell'Africa riconciliano con la vita.
E sempre a Venezia, nell'ambito della 16esima edizione del Premio Città di Venezia,specifico per la valorizzazione di cineasti e tematiche interculturali, al di fuori dei consueti circuiti commerciali, sarà premiato il giovane regista rwandese Daddy Ruhorahoza, autore del cortometraggio "Confession", che affronta il tema del Genocidio del '94 nel suo Paese.
Con Daddy ci sarà nella stessa manifestazione anche la regista marocchina Khadija Leclère,autrice di un corto dal titolo "Sarah". Il programma, nel corso dei giorni a venire, prevede ,sempre nello spazio del Venice Film Commision, la proiezione di molti altri lavori dedicati all'Africa ed in particolare al Rwanda come "Homeland" di Jacqueline Kalimunda,"Munyurangabo"(Liberation day) di Lee Isaac Chung e "Sometimes in April" di Raoul Peck.
Per la letteratura invece c'è un interessante progetto del"Grinzane Cavour", le cui manifestazioni sono in corso proprio in questi giorni in Piemonte.Si tratta di un premio culturale intitolato"Grinzane for Africa".
La lodevolissima iniziativa prevede l'attivazione di un premio letterario internazionale, come del resto è già avvenuto, sempre sotto l'egida del "Grinzane" in altre parti del mondo.
Il premio sarà annuale e verrà attribuito in Africa,presumibilmente nella città di Addis Abeba,capitale dell'Etiopia.Città che, per altro, sotto il profilo urbanistico-architettonico,negli ultimi tempi,pare stia vivendo davvero una nuova "primavera".
Premiando ogni anno uno scrittore africano affermato a livello internazionale la direzione del Premio, oltre a valorizzare comunque la letteratura africana emergente, ci tiene a sottolineare l'interesse dell'Italia per l'Africa.
La prima edizione del Premio"GRINZANE FOR AFRICA" si terrà a breve, dal 22 al 24 ottobre, appunto ad Addis Abeba.Salvo,trattandosi di Africa, eventuali imprevisti. La cerimonia si svolgerà nella sede dell'UnioneAfricana,luogo rappresentativo per il suo carattere intergovernativo al di sopra delle parti.
L'iniziativa è stata voluta insieme al nostro Ministero degli Esteri,anche dalla Direzione generale per i Paesi dell'Africa Subsahariana e dall'UNECA(Commissione economica per l'Africa delle Nazioni Unite).
A CURA DI MARIANNA MICHELUZZI (UKUNDIMANA)
Speriamo che tutto questo possa sensibilizzare di più verso questo continente.
Un caro saluto e un buon week end a te e al piccolo Diego.
Fino
Scritto da: Fino | 30/08/08 a 08:26
Carissimo Fino, io credo proprio di sì!
Da quando ogni mattina mi occupo della cosa, ho notato che in Italia e nel resto del mondo ci sono molte iniziative atte a valorizzare e/o a supportare l'Africa. Il problema, secondo me, è l'essere umano con la sua ingordigia ed i suoi egoismi.
Questo vale per l'Africa, per noi europei e per il resto del mondo.
Si potrebbe fare bene ma non si fa!!
E' più redditizio, che so, vendere armi piuttosto che finanziare progetti "onesti" per l'agricoltura, la scuola o la sanità.
Comunque se non facessi il blog,voglio dirti, tante sfumature e piccole iteressanti notizie mi sfuggirebbero. E con esse una sana riflessione.
Anche a te buon fine settimana! Lunedì a scuola?
Ciao.Marianna.
Scritto da: marianna | 30/08/08 a 08:56
Trovandomi a passare dal tuo blog e condividendo il principio che ogni iniziativa che aiuti a sensibilizzare questo continente sia importante, ho pero' qualche perplessita' quando sento parlare di premi voluti dai Governi. Questo lo dico dopo aver letto che l'Italia e atri paesi non hanno mantenuto parte delle loro promesse sugli aiuti umanitari per l'Africa (G8). Ho sempre grande ammirazione per i volontari sia singoli che associazioni che giornalmente dedicano con passione il loro tempo per aiutare chi e' piu' sfortunato, un po meno per i governi che si limitano a consegnare premi.Saluti e complimenti.
Scritto da: leonardo | 30/08/08 a 10:38
Caro Leonardo, sostanzialmente sono d'accordo con te.
Solo che in JAMBO AFRICA mi piace far conoscere a quelli ,che io definisco i "distratti", tutto quello che riguarda l'Africa.
Poi si può sempre discutere di quello che è apprezzabile e di quello che lo è meno.
Mi sono accorta però, in questi mesi(sono partita con il blog ad ottobre scorso), che un tema specifico come quello dell'Africa difficilmente per la maggioranza dei visitatori(forse perchè poco conosciuto) stimola serie discussioni.
Fortunatamente ci sono amici africani o che hanno vissuto valide esperienze in Africa, che mi danno una grossa mano e accrescono ovviamente la mia motivazione.
Se ti va, perchè non ti unisci a noi?
Con simpatia, Marianna.
Scritto da: marianna | 30/08/08 a 10:59
Grazie Marianna, cerchero' di seguirvi visto l'attualita' e l'interesse dell'argomento, anche per conoscere meglio un mondo che merita attenzione.saluti.
Scritto da: leonardo | 30/08/08 a 13:22
Ti aspetto quando vuoi e puoi. Grazie a te e buona serata!
Marianna
Scritto da: marianna | 30/08/08 a 21:25
L'idea di un premio letterario per l'Africa è ottima. Purché non vincano i soliti raccomandati come succede in Italia...
"Confession" sarà trasmesso la settimana ventura su Arte. Ti sapro' dire. E' difficile sapere quello che succede veramente nella RDC. Quello che si sa è la punta di un iceberg che affonda in profondità misconosciute. Al tempo della caduta di Mobutu, sono andato all'aeroporto per ricevere un amico che aveva lasciato il paese a causa della guerra civile. E' arrivato stravolto in compagnia di altri profughi e gli ho chiesto notizie di un amico che avrebbe dovuto essere con loro. Mi ha risposto "se lo sono mangiato." Un documentario obiettivo dovrebbe tenere conto di questi espisodi di cannibalismo che sembrano frequenti
A presto su Julia, buona domenica, un abbraccio
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 31/08/08 a 11:01
Carissimo Dragor, mi fa piacere che potrai vedere "Confession" su Arte.Così mi racconterai con la tua consueta "penna" brillante.
L'idea del Premio per l'Africa mi rende felice perchè farà conoscere nuovi autori.Ed è importante.
In generale mi sembra ci sia un rinnovato interesse per le produzioni letterarie e
cinematografiche. Così oltre un limitato numero di appassionati del settore(mi riferisco al pubblico) saranno messi in condizione di sapere.
Non è poco.
Grazie per il tuo intervento, un abbraccio.
Marianna.
Scritto da: marianna | 31/08/08 a 18:08