Le donne possono cambiare il mondo.
In Egitto Amal Soliman è diventata la prima donna "maazun",cioè una specie di notaio islamico,abilitata a celebrare i matrimoni.
"Sono semplicemente una casalinga che vuole lavorare vicino casa per meglio accudire i figli"-dice di sè.
La sua storia è finita infatti su tutti i giornali,provocando una reazione"forte" dell'Islam radicale, secondo il quale le donne sono inadatte a svolgere certe professioni.
Di opposto parere gli esperti coranici più aperti per i quali questa è una grande opportunità per le donne e il mondo arabo.Un'opportunità che va accettata.
L'innovazione, decisa dal governo egiziano, ha un grande valore simbolico e si colloca sulla stessa strada di quelle prudenti riforme che, lo scorso anno, avevano consentito la nomina di donne giudici.
Secondo Amal Soliman la presenza di una donna maazun può essere assai utile nel riconoscere e contrastare i matrimoni forzati.
In attesa di ricevere i documenti ufficiali dal ministero della Giustizia, sono già tante le coppie che, ogni giorno, la contattano, perchè il loro matrimonio sia celebrato da lei.
E questo è molto bello in un Paese dove,lo sappiamo bene, "l' altra metà del cielo", a tutt'oggi, si vede ancora riconosciuti pochissimi diritti e molti doveri. Per storia, cultura,usi e costumi.
A CURA DI MARIANNA MICHELUZZI (UKUNDIMANA)
Non so cosa vuol dire esattamente questa mansione ma rimane sempre un passo in avanti.
Non soltanto per i matrimoni forzati ma anche per altri grossi problemi.
Come per esempio i 14 000 casi di paternità non riconosciuta.
In effetti secondo la nuova legislazione una madre single potrà dare il suo cognome al figlio non riconosciuto dal padre naturale.
L'islam non è l'appannaggio del mondo arabo.Ci sono paesi musulmani non arabi moderni ma a loro è negato il diritto di esprimere un parere o fare delle proposte che possono aiutare a risolvere molti problemi.
Un'ultima cosa:non credo che l'altra meta del cielo sia segregata.L'altra meta del cielo gode degli stessi diritti ma vuole di più.
Chi vuole mangiare tutto rischia l'obesità!
Scritto da: Osman | 27/07/08 a 12:00
Beh! mi pare una notizia positiva ed innovativa. In linea di principio la discriminazione palese o strisciante delle donne priva le nazioni di metà o più del proprio patrimonio di intelligenza. Di questi tempi lo spreco appare ancor più insensato. Soprattutto guardando ai risultati.
luigi
Scritto da: gobettiano | 27/07/08 a 12:46
Sono femminista nel senso più profondo della parola. Adoro le donne - in tutti i sensi -, credo che per alcuni aspetti abbiano una marcia in più di noi maschietti - la rima è casuale -.
Sono lieto che il mondo islamico metta in evidenza le doti di molte donne.
Un abbraccio.
Antonio
Scritto da: Antonio Cracas | 27/07/08 a 17:00
Molto interessanti le informazioni che mi dai, caro Osman.Direi preziose.
E' un mondo, quello di Amal Soliman, che conosciamo poco e che comunque, nel positivo o nel negativo, dobbiamo imparare a conoscere.
Grazie davvero.
Un abbraccio affettuoso. Marianna
Scritto da: marianna | 27/07/08 a 22:24
Sono felice anch'io, caro Luigi, di apprendere che in Egitto qualcosa si muove verso l'innovazione, la modernità e che la donna vi rientri a pieno titolo.
Non vorrei però che notizie del genere fossero solo specchietto per le allodole per nascondere magari violazioni dei diritti gravi(come quelle verso i copti di cui abbiamo già parlato)nei confronti di chi dissente dalla linea politica ufficiale.
La cosa in sè va approfondita.
Marianna
Scritto da: marianna | 27/07/08 a 22:30
Anch'io, caro Antonio, ho apprezzato. Ma, come dicevo a Luigi, vorrei approfondire un po' di più la cosa.
Un abbraccio. Marianna
Scritto da: marianna | 27/07/08 a 22:33
Posso suggerirti l'argomento di un possibile post?
La minoranza copta in Egitto.
Grazie.
Scritto da: Gian Contardo (Buffalmacco) | 30/07/08 a 11:05
Ho visto la foto e mi è venuta questa constatazione:
da noi il velo femminile è visto come un simbolo di oppressione della femminilità e come minaccia alla cultura occidentale.
A veedere bene, però, il velo può anche risaltare la bellezza femminile; e le donne arabe sono belle.
Il problema, dunque, non è di vietare il velo ma di far sì che il portarlo o no sia frutto di una libera scelta delle donne.
Vietare il velo ha la stessa valenza totalitaria dell'imporlo.
Scritto da: Gian Contardo (Buffalmacco) | 30/07/08 a 11:17
Carissimo Gian, guarda che della minoranza copta ho parlato più volte. Forse la cosa ti è sfuggita. Controlla. Addirittura ho inserito una lettera aperta del presidente dell'Associazione internazionale "Voice of copts", che ha sede a Ginevra e mi scrive direttamente.
Per il velo e la bellezza di alcune donne arabe concordo pienamente.
Buona giornata!! Affettuosamente,Marianna.
Scritto da: marianna | 30/07/08 a 11:24
Mi devono essere sfuggiti oppure risalgono a prima dell'inizio della mia frequentazione bloggeristica.
Grazie per la segnalazione.
Ciao, nonna!
Scritto da: Gian Contardo (Buffalmacco) | 30/07/08 a 13:42