Lo "stato d'emergenza", che dura da ben 27 anni, è stato prorogato per altri due anni.Il Parlamento egiziano ha approvato la proroga a partire da domani 1giugno.
Questo significa che nel Paese si potrà continuare impuniti con la violazione di quelli che sono i principali diritti umani. Ne sa qualcosa,ad esempio, la chiesa copta, i cui membri, ai quali viene imposta con la forza la conversione all'Islàm, sovente vengono arrestati e torturati nell'indifferenza generale dell'opinione pubblica locale ed internazionale.
Il parlamento egiziano,la cui maggioranza schiacciante è quella del Partito Nazionale Democratico, il partito del presidente Mubarak,sostiene che il prolungamento dello stato d'emergenza consente la definizione del pacchetto di leggi anti-terrorismo.E precisa che le norme previste dallo stato d'emergenza saranno utilizzate solo per la protezione e la sicurezza della patria e dei cittadini.
Il fatto è che questa spiegazione è un'enorme bugia in quanto non solo lo stato d'emergenza viene utilizzato per indebolire gli altri partiti ma sopratutto per mettere a tacere ogni forma di dissenso laico o religioso che sia. Ricordate i blogger incarcerati di cui talora ha parlato IOURNAL INTIME?
Ma cosa succede quando è in vigore lo "stato d'emergenza"?
In base a leggi speciali, il ministro dell'Interno può decidere di mantenere in prigione chiunque,a suo avviso,rappresenti un pericolo per la società.Inoltre esso prevede di far giudicare anche i civili dalla giustizia militare e,per di più, non pone limiti alla detenzione preventiva.
Quando fu emesso?
Esso fu imposto all'indomani dell'assassinio del presidente Sadat per mano degli islamici nell'ottobre del 1981. E' stato poi continuamente rinnovato nonostante le promesse,durante la campagna elettorale del 2005, di un ritiro che lo avrebbe visto sostituito da precise norme antiterrorismo.
Il popolo egiziano ancora attende,il potere fa orecchie da mercante,i soprusi e le vessazioni continuano.Non è cambiato e non cambierà niente, né nel breve, né nel lungo periodo.A meno che un forte movimento d'opinione dentro e fuori il Paese non smuova per davvero le acque.
A CURA DI MARIANNA MICHELUZZI (UKUNDIMANA)
Cara Marianna,
leggendo i tuoi post sull'Africa mi rendo conto di quanto tu sia una persona attenta alle problematiche umane e quanto da noi in Italia si parli spesso a sporposito di mancanza di libertà e di tolleranza.
Buon fine settimana.
Antonio
Scritto da: Antonio Cracas | 31/05/08 a 08:58
il problema del contenimento delle spinte fondamentalsite è reale, la repressione dei diritti di manifestazioen del paensiero, di partecipazione politica, di relgiione si legano a questo tema. eppure esiste un paese arabo dove si è insediato un regime repubblicano? e' possibile che l'ideologia wahabita sia così diffusa per il deficit di riconoscimento della dignità umana nei paesi arabi?
Scritto da: morez | 31/05/08 a 09:03
A volte mi chiedo se, ad esempio la legge egiziana cui ti riferisci,quella che per noi è una grave violazione di diritti cicili ed umani,sia considerata tale dalla gente comune di quel paese. Credo che la comprensione di questi aspetti aiuterebbe ad individuare forme di pressione più efficaci e comprensibili da parte delle popolazioni locali.
luigi
Scritto da: luigi | 31/05/08 a 12:17
Cara Marianna, fra l'altro Mubarak è anche sospettato di avere collaborato all'assassinio di Sadat, avevo scritto un post sull'argomento. Risponendo a Morez, piuttosto che "arabo" bisognerebbe dire "musulmano", visto che non tutti i musulmani sono arabi. Esistono Stati musulmani meno oppressivi come la Turchia, il Marocco, la Giordania, anche se la nostra idea di dignità umana non è la stessa vigente in quei paesi. In Egitto la religione non c'entra, lo Stato è in lotta contro i fondamentalisti. Si tratta di una dittatura laica. Quanto ai wahabiti, i più integralisti fra i musulmani, anche se cercano d'infiltrarsi un po' dappertutto sono al potere soltanto in Arabia Saudita. E per loro l'Arabia Saudita è l'unico paese dove viene riconosciuta la dignità umana, ovviamente con i soldi che noi figli di Satana gli pompiamo nelle tasce, dato che non si sono mai sporcati le mani per lavorare.
Ciao a tutti, buon weekend
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 31/05/08 a 12:36
Carissimo Antonio ciò che scrivi è verissimo. Nonostante tanti inconvenienti,noi in Italia e in genere in Europa non ci rendiamo conto d'essere dei privilegiati in materia di rispetto dei diritti umani.
Buon pomeriggio e grazie d'esserci.
Un abbraccio. Marianna.
Scritto da: marianna | 31/05/08 a 16:19
Caro Andrea, ho incaricato Dragor di darti una risposta più esauriente di quella che avrei potuto darti io.Lui conosce bene i problemi dei Paesi arabi e dell'Islam.
Grazie per il tuo intervento e buon fine settimana con Mary.
A presto, affettuosamente Marianna.
Scritto da: marianna | 31/05/08 a 16:22
Carissimo Luigi, le popolazioni che nascono e vivono in certi contesti culturali, a meno che non abbiano a livello intellettivo quel salto di qualità che li differenzia dalla massa,si adagiano, si adattano e pensano che non può non essere così com'è. Se ne accorgono solo nel momento in cui il potere li tocca direttamente o tocca un membro della propria famiglia. E' così, se vogliamo, anche da noi. Se non sei mai uscito dal guscio(viaggiare per confrontarsi/qui torna il mio amico Magris),se non hai studiato o letto, se non ti si è aperto in qualche modo il cervello, ti va bene tutto.Anche un Mastrosilviotto!
Un abbraccio affettuoso.
Marianna.
Scritto da: marianna | 31/05/08 a 16:29
Grazie,carissimo Dragor per tutto. Goditi il tuo più che meritato fine settimana.Un abbraccio anche alle tue donne.
Affettuosamente, Marianna.
Scritto da: marianna | 31/05/08 a 16:32
Non pretendo di essere un esperto né di paesi musulmani né di radicalismo islamico, avendo diretta per quanto parziale esperienza solo della realtà turca (assai unica nel suo genere), ma per le conoscenze acquisite negli anni sia per interesse personale che per "dovere" (una tesi di laurea piuttosto impegnativa), vorrei rispondere brevemente sia a Morez che a Dragor.
L'Egitto è un paese governato da una dittatura laica che però mostra atteggiamenti ambigui verso l'islam politico, tanto più nell'ultimo decennio; se da una parte è sia vera che particolarmente nota la politica di contenimento/repressione del radicalismo religioso, dall'altra è innegabile che il regime di Mubarak abbia cercato di andare incontro alle spinte islamizzatrici provenienti dalla società, tollerando per esempio sia la persistenza dei Fratelli Musulmani che l'opera socio-culturale di tale organizzazione e di diversi altri movimenti. Certamente si tratta di una mera convergenza opportunistica, volta a controllare l'avversario ed a "cooptarne" l'ascendente sulle masse, facendo concessioni secondarie ed usando invece la forza contro il terrorismo e le minacce al potere statale. Se poi queste concessioni risulteranno davvero "secondarie" e se questa strategia dei due binari si rivelerà efficace contro il radicalismo islamico è tutto da dimostrare; di certo c'è solo che negli ultimi decenni l'Egitto si è islamizzato sempre più, vedendo stravolti i suoi costumi un tempo assai laici e la sua cultura ormai non più di ispirazione europeo-coloniale ma decisamente arabo-conservatrice. Sulle ragioni della diffusione del wahabismo e delle ideologie salafite nei paesi musulmani, ci sarebbero troppe cause, spiegazioni, processi storici da citare per permettermi di essere breve; la faccenda è tanto complessa che ad ogni nuovo libro o ricerca che leggo, apprendo qualcosa di nuovo e rielaboro una parte del mio pensiero. Voglio però sottolineare che la diffusione di una tale corrente che ha ormai inquinato l'Islam a livello globale è frutto di una vera e propria strategia imperialistica di tipo culturale che ha esportato moschee, scuole religiose, libri di testo, associazioni assistenziali, imam, mujaheddin ed organizzazioni varie. Hanno stimato che la sola Arabia Saudita abbia speso la bellezza di 90 miliardi di (petro)dollari nell'ultimo ventennio in uno sforzo di inculturazione e propaganda senza precedenti (per confronto, l'URSS investì solo 7 miliardi di dollari in settant'anni a supporto del "verbo" comunista).
Siamo soprattutto in mezzo ad una guerra di idee e solo vincendola saremo in grado di debellare certo terrorismo; peccato che si concentrino quasi tutti gli sforzi nel contrasto a quello che è solo un metodo di lotta invece di tentare di prosciugare lo stagno dove il pesce in questione è nato ed è libero tanto di nuotare quanto di riprodursi beatamente.
Per questo ho dei seri dubbi anche sulla qualità complessiva della politica di Mubarak a cui prima o poi potrebbe non bastare più lo stato d'emergenza per resistere al potere, accorgendosi di aver fatto un errore strategico colossale nel concedere i cuori e le menti del suo popolo.
Saluti a tutti ed in particolare all'autrice di questo bel blog!
thelightseeker
Scritto da: Filippo Mugnaini | 31/05/08 a 19:02
Grazie Filippo per il tuo intervento molto chiaro ed esaustivo.Non sono esperta del mondo arabo e dell'Islam ma interessata a conoscere e capire.
Quanto spieghi non è lontano dall'idea che personalmente mi sono fatta del "problema" Egitto+Mubarak.Anche perchè sono arrivata lì attraverso il mondo della Chiesa cristiana-copta e delle terribili persecuzioni cui questa minoranza,un tempo tranquillamente accettata in un Egitto laico(come precisi tu),oggi vive nel terrore costante di conversioni forzate all'Islam e non può nemmeno inserirsi come una volta nel mondo lavorativo perchè oggetto di discriminazione pesante.
Concordo con te circa l'inefficacia del metodo politico di Mubarak nei confronti del terrorismo islamico,perchè il signore in questione sostanzialmente dà un colpo al cerchio ed uno alla botte.
Visto che hai parlato di una certa bibliografia che potrebbe essere illuminante,ti chiedo di citarmi qualche testo utile perchè mi piacerebbe approfondire la questione.
Ti ringrazio nuovamente e ti aspetto volentieri quando ti sarà possibile.
Con simpatia, Marianna.
Scritto da: marianna | 31/05/08 a 21:11
grazie mille a tutti:si imparano un sacco di cose qui... un caro saluto anche da Mary
Scritto da: morez | 01/06/08 a 10:54
Hai ragione, siamo privilegiati, ma anche per questo dobbiamo essere più vigili e attenti... Giulia
Scritto da: giulia | 01/06/08 a 13:29
Un "CIAO" affettuoso per Andrea e Mary.
Con amicizia,Marianna.
Scritto da: marianna | 01/06/08 a 15:05
Sì, cara Giulia,hai proprio ragione circa l'essere più vigili.
Con i dovuti distinguo tra Paesi in via di Sviluppo e la nostra Italia ma anche Europa,vista l'intolleranza, la violenza, una certa politica degli ultimi tempi, non si può e nosi deve dormire sugli allori.
Chi ha ben capito, per evitare eventuali derive, deve essere presente e vigilare.E mai rimandare o demandare.
Ti abbraccio con affetto.
Marianna.
Scritto da: marianna | 01/06/08 a 15:11
Cara Marianna, scusami il ritardo con cui ti rispondo ma sto attraversando un periodo piuttosto impegnato ed impegnativo della mia vita. Appena trovo un po' di tempo, prometto di selezionarti qualche riferimento bibliografico che ti possa aiutare ad approfondire queste tematiche anche se non avrò molto sull'Egitto nello specifico ma quasi tutto sull'Islam politico-radicale globale. Mi permetto di chiederti se puoi comprendere bene l'inglese visto che molte delle mie letture sono in questa lingua.
Ti ringrazio infine per le tue gentili parole, buona giornata!
Scritto da: Filippo Mugnaini | 03/06/08 a 11:47
Caro Filippo fai con calma.Io posso aspettarti tranquillamente.
Purtroppo per me non conoso l'inglese.
A me basterebbe uno,due testi in Italiano o Francese, che m'introducano al problema. Poi, cammin facendo, si vedrà. Anche perchè emergerà dall'insieme qualche pista particolare da seguire.
Grazie di tutto.Grazie in anticipo.
Buon proseguimento di giornata.
Marianna.
Scritto da: marianna | 03/06/08 a 13:24