Cari Amici le Festività Pasquali hanno fatto passare un po' in secondo piano la ricorrenza dedicata a LA GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA(22marzo),unitamente alla Settimana DELL'IGIENE(15-21marzo),entrambe volute dall'ONU.
Ne parliamo oggi perchè doveroso,tenendo presente la complessità del problema che,per altro, non riguarda soltanto i PAESI IN VIA DI SVILUPPO ma il PIANETA per intero.
Circoscrivendo il nostro intervento all'Africa,perchè questo blog è uno spazio riservato al continente nero,diciamo subito che in particolare quest'anno le Nazioni Unite chiamano la comunità internazionale a rafforzare l'impegno verso quell'ingiustizia eclatante, che vede nel Terzo Millennio ancora troppi esseri umani privi di una fonte d'acqua ragionevolmente accessibile.Questo in territori dove si devono fare chilometri per raggiungere una sorgente o un pozzo cui attingere acqua,diciamo, potabile.Acqua, bevuta la quale, non si contraggano malattie.Tenendo presente che, negli stessi luoghi,famiglie numerose ed estremamente povere non hanno sovente alcuna possibilità di accedere ad eventuali servizi sanitari.
Accanto alla QUESTIONE IDRICA c'è la NON DISPONIBILITA' di SERVIZI IGIENICO-SANITARI.
Noi del Nord del mondo diamo, nell'opulenza e nel consumismo delle nostre società, troppe cose per scontate.Nelle nostre case esistono i doppi servizi.Facciamo la doccia più volte al giorno.
L'UNDP(Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo) ci fa riflettere sul fatto che 2,4 miliardi di persone sul pianeta vivono in case sprovviste di servizi igienici, a causa della rete fognaria inadeguata o inesistente o perchè non dispongono di mezzi sufficienti ad acquistare delle pratiche soluzioni come le fosse biologiche.
Che fare?
Accanto ad un uso corretto dell'acqua a partire da noi e dalle nostre case, che deve divenire una vera e propria educazione da impartire nelle scuole(io lo facevo con i ragazzi che sceglievano di fare l'ora alternativa all'insegnamento della religione cattolica),ci sono dei progetti interessanti messi in piedi dalle ONG in tutto il mondo.Progetti, che volendo, il semplice cittadino può,se vuole, sostenere.
Porto degli esempi e l'ONG cui mi riferisco è l'LVIA, con sede a CUNEO e TORINO.
In Africa l'LVIA è impegnata con partner locali ,ad esempio,in KENYA, nel MERU, dove è prevista la realizzazione di servizi igienici per 400 famiglie.In ETIOPIA invece si stanno realizzando servizi igienici per le scuole delleWeredas di Shashemane e dell'Arsi Negelle.In SENEGAL è in corso un'azione di diffusione di fosse biologiche in plastica riciclata(progetto molto interessante di cui parleremo più in là in dettaglio). In BURUNDI entro la metà dell'anno saranno ultimati i servizi igienici in 19 scuole primarie di 4 Comuni della Provincia di RUYGI.
Non è poco ma si può fare di più. Sopratutto occorre da parte di tutti,perchè è nell'interesse di tutti, fare proprio,introitare il problema.Non limitarsi ad una presa visione in occasione della ricorrenza ufficiale.C'è dietro il discorso della scarsità idrica non solo l'aspetto tecnico,importantissimo,quanto quello etico e giuridico,imprescindibili quando, in rapporto all' elevata domanda occorre gestire e distribuire una risorsa preziosa come l'acqua che consente da sempre la VITA.
A CURA DI MARIANNA MICHELUZZI
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