Il Premio Letterario Nonino 2008 oltre che allo scrittore irlandese William Trevor,al vietnamita Nguyen Huy Thiep ed alla libanese Leila Shaid, è andato a LA MAISON DE JOURNALISTES di Parigi.
LA MDJ è un'iniziativa francese molto importante, il cui scopo è quello di accogliere appunto giornalisti,solitamente rifugiati politici, che scappano dai loro Paesi perchè impossibilitati a svolgere la loro professione democraticamente.
E' stata fondata dal giornalista Daniéle Ohayon e dal regista Philippe Spineau a Bobigny,nella banlieue parigina nel 2002 e resa operativa a tutti gli effetti l'anno successivo a Parigi in rue Cauchy,n.35. Può ospitare fino a 30 giornalisti per un massimo di sei mesi in attesa che quest'ultimi cerchino e trovino una sistemazione definitiva in città.
Ciascun ospite è accolto in una camera singola,usufruisce di buoni pasto,di un abbonamento per i mezzi pubblici e di una scheda telefonica.IL Progetto è finanziato dai Media francesi. L'obiettivo prioritario,in attesa in Francia della redazione definitiva dello Statuto dei Rifugiati, è quello di fare accoglienza.
Gli ospiti hanno la possibilità di seguire gratuitamente corsi di lingua francese,di assistere a spettacoli teatrali.A loro disposizione c'è una biblioteca, un'emeroteca ed una sala computer.
La sede diviene un luogo di scambio di esperienze forti ma anche di valide amicizie nei momenti d'incontro.
Ogni settimana gli ospiti,in una sala-stampa a loro disposizione, devono però dare il proprio contributo
pubblicando su L'oeil de l'exilé,il periodico dell'MDJ, un articolo.
Nella motivazione del Premio la Giuria,presieduta da V.S. Naipaul,Nobel per la Letteratura 2001, si augura che altre Case sorgano in tutto il mondo, compresa l'Italia. Ma allo stesso tempo spera non ce ne sia più bisogno a dimostrazione di un mondo libero da ogni sopruso e da ogni discriminazione razziale, sessuale, culturale e religiosa.
A CURA DI MARIANNA MICHELUZZI
MdJ è la testimonianza ce l'informazione è uno dei più grandi e pericolosi nemici dei soprusi, della malavita, della malapolitica e della violenza.
Magari anche in Italia: ma dati i tempi si corre il rischio che qualche ialiano debbe andar osite di MdJ.
luigi
Scritto da: luigi | 14/01/08 a 08:24
Trovo, caro Luigi, chesia una bellissima iniziativa.Anche perchè anni addietro ho avuto modo di conoscere dei rifugiati poltici africani, anche illustri,come Ki-Zerbò e so cosa significa per loro l'accoglienza in un paese straniero.
Inoltre non c'è cosa più bella di potersi esprimere liberamente in un paese democratico.Per noi, in un certo senso,è scontato. Per tanti altri purtroppo non è ancora così.
Sarebbe bello se l'Italia seguisse l'esempio francese.
Buona giornata. Marianna.
Scritto da: marianna | 14/01/08 a 11:51
So per esperienza, che anche qui la libertà di stampa per il giornalista non è assoluta.
Ogni articolo, prima della pubblicazione, è letto, vagliato sottoposto a tagli e censura da parte della direzione.
No si può derogare e deragliare dalla linea ufficiale del giornale.
Tesea
Scritto da: tesea | 14/01/08 a 21:52
Cara Tesea è verissimo che in Italia la libertà è relativa ma lo è anche in Francia di sicuro.
I giornalisti ospiti alla MDJ sono persone che scappano da dittature, da esperienze traumatiche e che aspirano allo statuto di "rifugiato politico".Quella casa è un'oasi da cui poter ripartire ed inserirsi in un paese straniero. E non è poco.
Il problema non è solo la libertà d'espressione,diritto imprescindibile, ma la possibilità d'inserirsi all'estero senza correre rischi.
Un abbraccio affettuoso. Marianna.
Scritto da: marianna | 14/01/08 a 22:01
Ecco perché molti giornalisti fanno i blog. Sul Web la censura è praticamente impossibile.
In ogni caso, se mai dovessero censurarmi, adesso so dove andare... :-)
Un abbraccio, bonne nuit, a domani
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 14/01/08 a 22:39
Diciamo che una simile maison avrebbe fatto comodo ad Enzo Biagi durante l'esilio causato dall'editto bulgaro.
Scritto da: Gian Contardo | 15/01/08 a 15:49
Ciao Dragor e ciao Gian.Grazie d'essere venuti.
Simpatica la tua battuta Gian!
Dragor a me non dispiacerebbe fare un'esperienza del genere in un ambiente d'internazionalità.
A presto ritrovarci. Marianna.
Scritto da: marianna | 15/01/08 a 22:06