Il libro di UNGULANI BA KA-KHOSA, LA GABBIA VUOTA.L'OSCURA NOTTE DEI BAMBINI SOLDATO IN MOZAMBICO E' LA STORIA DI PENETE,13 ANNI E DEI SUOI COMPAGNI DI SVENTURA,RECLUTATI A FORZA DURANTE LA GUERRA CIVILE E TRASFORMATI IN ASSASSINI, STUPRATORI,SEVIZIATORI.
I libri sui bambini-soldato in Africa non costituiscono più una rarità,purtroppo. E questo per il fenomeno sempre più diffuso delle guerre improvvise e continuate.
L'originalità di questo lavoro non sta tanto nel tema quanto nello stile con cui vengono descritti i giorni e sopratutto le notti dei protagonisti, colme di incubi da ricacciare indietro. Il buio e l'oscurità sono sono il simbolo della guerra e della violenza che traspare fin dal titolo originale( OS SOBREVIVENTES DA NOITE).
UNGULANI utilizza parole piene, evocative, sufficientemente precise per descrivere l'orrore eppure non di rado anche poetiche.
Non nasconde l'efferatezza dei crimini compiuti ma non ha alcuna compiacenza.
Quei soldati più che come bambini vengono descritti come animali(la forza), forse perchè dicono:"...mio padre è la guerra".
L'autore con quest'opera ha vinto nel suo Paese il Premio "JOSE' CRAVEIRINHA"2007 per il miglior romanzo mozambicano dell'anno.
A CURA DI MARIANNA MICHELUZZI
Lo sfruttamento dei bambini è un tema che sento molto e che mi fa male al cuore.
Cercherò questo libro.
Un abbraccio e buona domenica!
Zia Elena
Scritto da: zia elena | 12/01/08 a 20:43
Carissima Elena è una gioia ritrovarti! Come stai? Come trascorrerai il week-end?
Mi fa piacere che il libro t'interessi.Si tratta di una edizione tascabile "Edizioni del Lavoro" della casa editrice della Cisl,che tra l'altro ha un bel periodico "Conquiste del lavoro", che anni addietro leggevo e mi era molto utile sia nell'insegnamento che nella redazione di articoli come questi del blog.
La mia,Elena, per l'Africa è un autentico coinvolgimento.Io non mi stanco mai di parlarne. I lettori mi dirai......
Ti abbraccio.A presto. Marianna.
Scritto da: marianna | 12/01/08 a 21:12
Je ne connais pas cet écrivain mais il y'a quelques années j'avais lu le livre de Kourouma : Allah n'est pas obligé. Kourouma racontait les pérégrinations d'un enfant soldat à travers le Libéria. Terrible.
J'essaierai de lire le livre dès qu'il sera traduit en français. (mes connaissances sur la situation du Mozambique sont proches de zéro)
A propos de Libéria, peut-etre aurons-nous la chance d'avoir un post sur le procès de Charles Taylor qui se déroule actuellement ?
Un lien sur la guerre civil du libéria en 2003. Le site du photographe de guerre Chris Hondros. Les photos pourraient illustrer à la perfection le texte bouleversant de Dragor : tristi tropici. ATTENTION LES PHOTOS SONT TRES DURES.
http://www.chrishondros.com/images.htm
Alex
Scritto da: alex | 13/01/08 a 00:43
Di fronte a tragedie, e questa è efferata e terribile quanto mai, ci si sente sgomenti ma inutili. Cosa si può fare buon dio per riportare un pò di ragione di senso umano nella mente degli uomini?????
luigi
Scritto da: luigi | 13/01/08 a 02:13
Buongiorno Alex, grazie per le belle foto che mi hai inviato e che sto cominciando a guardare,perchè potrò proseguire con più calma nel pomeriggio senza impegni di casa.
Appena al computer sono invece andata a controllare la situazione in Kenya e si spera che lunedì,dicono fonti aggiornate, ritorni la normalità e si riaprano le scuole.
La cosa importante è l'attesa di Kofi Annan come mediatore e sopratutto che la popolazione civile prenda coscienza di non essere oggetto di strumentalizzazioni da parte dei politici.
Quest'ultima non è ovviamente cosa facile, considerando il bisogno e la povertà diffusi.
Io voglio essere ottimista comunque.
Un abbraccio con stima e simpatia.Buona domenica. Marianna.
Scritto da: marianna | 13/01/08 a 09:02
Caro Luigi io penso che bisogna essere molto attenti e seguire la storia dell'Africa contemporanea.Essere informati ed informare al di là di stereotipi e luoghi comuni.
Questo non significa che possiamo cambiare le cose anche perchè non ci riusciamo neanche a casa nostra. Tuttavia conoscenza, solidarietà effettiva, accoglienza disinteressata penso faccia piacere agli africani che devono lottare molto più di noi oggi per raggiungere traguardi democratici.
Personalmente non mi interessa se è la Chiesa,i Missionari, le Ong, i Partiti politici, i Movimenti,la gente comune ad agire in favore dell'Africa.Purchè si faccia e non si stia a guardare, o peggio, s'ignori il problema.
Io lo ritengo un dovere.
Buona domenica.Con affetto Marianna.
Scritto da: marianna | 13/01/08 a 09:11
Il Monzambico,così come l'Angola e la Guinea Bissau, si liberò del colonialismo portoghese e adesso ha questa nuova piaga.
Anche in Liberia e altrove i bambini soldato non sono un'eccezione. La loro efferatezza è superiore a quella di un adulto.
Buona serata
Fino
Scritto da: Fino | 13/01/08 a 21:04
I bambini (e anche certe basmbine) , da che mondo è mondo, giocano alla guerra.
I piccoli soldati, protagonisti del libro di cui sopra e di tante altre storie, imparano purtroppo drammaticamente e a loro spese a conoscere la differenza fra gioco e realtà.
Tesea
Scritto da: tesea | 13/01/08 a 21:13
Ciao Fino,Come va?
Oggi me la sono presa con comodo, si fa per dire, perchè non c'è solo il blog nella vita di una madre di famiglia.
La dominazione portoghese è stata una delle peggiori in Africa.E anche l'ultima a lasciare il continente.
La piaga dei bambini soldato interessa comunque un po' tutta l'Africa.
Ho scelto un libro sul Mozambico perchè ho un amico che è partito per il Mozambico pochi giorni fa con un compito impegnativo.
Anche questo è un modo per me per essergli vicino e sperare che riesca in ciò che si prefigge.
A te auguro una felice conclusione di giornata e la buona notte.
Affettuosamente. Marianna.
Scritto da: marianna | 13/01/08 a 21:15
No,Tesea.E' una cosa atroce quella che accade a questi bambini.
Durante le guerre civili, senza genitori,quindi senza famigli,inizialmente iniziano a mendicare.Poi alcuni marpioni,ragazzi più grandi,di una o altra fazione, forniscono loro droga,che può essere colla, hashih, acidi o altro pasticcio.I piccoli, senza guida e senza cibo, si drogano e diventano degli zombie pronti a tutto.Estremamente aggressivi ed irrecuperabili.
Così accanto ai danni che essi producono usando un'arma c'è anche la difficoltà in loco d'imbattersi in bande di sbandati terribilmente aggressivi e senza scrupoli. Insomma il dramma è intere generazioni rovinate. E non solo ovviamente in Mozambico.
Un abbraccio, Marianna.
Scritto da: marianna | 13/01/08 a 21:26
Non conosco questo libro, pero' ho visto dei miliziani interhamwe minorenni che presidiavano le barriere. E anche nell'armata di Kabila per rovesciare il regime di Mobutu c'erano ragazzi di 13-14 anni. Non c'è da stupirsi che i bambini siano inquadrati militarmente, quando anche in tempo di pace vengono utilizzati per attività di ogni tipo
Un abbraccio, buiona giornata, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 14/01/08 a 07:57
E' tristemente vero ciò che dici,Dragor.
Marianna.
Scritto da: marianna | 14/01/08 a 11:54