Cari Amici sono un giovane missionario in terra d'Africa,giunto qui con sacrificio(lasciare è dura!) ma anche con tanta gioia.
Una voglia matta di dare una svolta alla mia vita,innanzitutto per poter poi condividere con altri la mia fede.Ho tanto desiderato di poter lavorare finalmente a contatto con i poveri veri,quelli che in Italia non ho potuto incrociare per caso,pur essendo il carisma del mio istituto legato ai poveri.
Ebbene, giunto qui,mi accorgo che le cose non sono come pensavo. La stessa distanza, le stesse mura a protezione dei nostri averi, le stesse scuse ("occorre precisare chi sono i veri poveri","poi se ne approfittano", "occorre fare attenzione,altrimenti non ci lasciano in pace").
Insomma spesso la stessa chiusura e piccineria dell'Italia.Ma qui è ben più colpevole. La paura di accogliere, di vivere tra loro.Il sospetto.
Ecco allora ciò che mi chiedo:che senso ha? Giochiamo a darci ai poveri. Magari ne scegliamo qualcuno più simpatico e meno urtante e scocciante, giusto per toglierci lo scrupolo,ma siamo lontani dall'essere in mezzo a loro,per loro o addirittura "come loro".
Il bene che facciamo,seppur molto a livello quantitativo, è spesso secondo il criterio della concessione,della benevolenza non della condivisione. La gratuità sempre negata col pretesto della responsabilizzazione.Di denaro ne arriva,troppo.Forse è proprio il denaro a tenerci lontano. Ed anche le strutture occidentali,che ci rendono prigionieri,"non evangelicamente liberi".
Che delusione vedere che le nostre sono isole felici in mezzo alla povertà!
Questa situazione mi fa soffrire.E' un compromesso con la mia coscienza ma è difficile cambiare le cose. Occorre mettersi contro tutti,perchè ci sono delle strutture, delle mentalità ormai consolidate che è difficile abbattere.E poi la debolezza personale, la paura di tentare, di mettersi contro,di sbagliare,di andare controcorrente.Cosa fare? Come farlo? Da dove iniziare?
Un missionario è un uomo come gli altri non un super-eroe.(LETTERA FIRMATA)
Carissimi amici ed amiche del WEB questa lettera per una riflessione,anche breve, e tutti gli auguri più belli per un sereno 2008!
Un augurio speciale alla "mia AFRICA" che il nuovo anno ed anche quelli a venire siano per essa ed i suoi abitanti forieri di PACE, DEMOCRAZIA ed AUTENTICO SVILUPPO. Non è impossibile.
MARIANNA 06
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