"Le Major sono assolutamente benvenute in Nigeria".Questo è il pensiero espresso dal ministro del petrolio Ajumogobia, a Riad, per il terzo OPEC-Summit.
I loro contratti però sono sotto la lente del governo di Abuja, che intende rivederne i termini. Non ci sono stati discorsi aggressivi nei confronti dei Paesi consumatori durante i colloqui.Tuttavia Ajumogobia non è stato molto tenero verso le compagnie petrolifere straniere operanti in Nigeria. Ha parlato di discussioni preliminari.Non di veri e propri negoziati." Occorre affrontare il tema della revisione dei contratti- ha detto il ministro nigeriano. Essi dovranno riflettere meglio gli interessi del nostro Governo.Alcuni di questi contratti sono vecchi,risalgono a quando il greggio era a 22 dollari al barile". Roba di decenni fa quando anche l'ENI ha siglato parecchi accordi nel Paese, dove opera dal 1962.
Ad Abuja si stanno studiando le riforme del settore idrocarburi. Tra le società nel mirino:la Royal Dutch Shell, la ExxonMobil, la Chevron, la Total oltre ad un certo numero di compagnie indipendenti come la canadese Addax Ptroleum.
Il problema per la Nigeria oltre al discorso nazionalista è quello della sicurezza. Dice Ajumogobia:" La Nigeria produce oggi 450-500mila barili al giorno in meno di quanto potrebbe a causa della guerriglia nel delta del Niger." Secondo il ministro questo inconveniente si può risolvere solo con investimenti per lo sviluppo della regione. Ed in tale direzione la Nigeria si sta movendo.
"Il Governo-spiega il ministro- sta studiando nuovi meccanismi per trovare fondi anche sui mercati dei capitali e le major sono partner di cui non si potrà fare a meno."
"Ci piacerebbe-aggiunge- però lavorare di più anche con alcune compagnie di Stato, ormai molto esperte."
Per il prezzo del greggio sui mercati internazionali e l'approviggionamento in Europa e negli USA rimane un grosso interrogativo.Anche se gli economisti ritengono che, in prospettiva, la domanda energetica calerà.
A cura di MARIANNA MICHELUZZI
Commenti