La mia foto
Blog powered by Typepad
Iscritto da 10/2007

contatore

  • contatore

Paperblog

« MALI / MALICK SIDIBE' / L'ARTE DELLA FOTOGRAFIA | Principale | PINOCCHIO NERO DI A.LOY /QUANDO TEATRO E VITA S'INCONTRANO »

28/11/07

Commenti

dragor

Cara Marianna, è vero, la danza ha una grande importanza nella vita tradizionale africana, pero' tendono a fare sempre gli stessi movimenti finendo per essere monotoni. Nelle boites africane che ho frequentato, di solito il miglior ballerino ero io

Un abbraccio, a presto

dragor(journal intime)

dragor

Cara Marianna, non conosco gli scritti di Alberto Moravia sull'Africa, ma mio padre lo ha incontrato in Burundi e ha detto che non ha capito niente.

Ciao, a presto

dragor (journal intime)

marianna

Mio carissimo Dragor, sempre più monello,oggi non ti va bene nemmeno Moravia.
Che tu sappia ballare divinamente non ho dubbi e la cosa mi fa piacere ma..... gli africani sono danzatori nel DNA.
Perchè non chiedi a Dedé?
Che poi tu sia esigente, come del resto lo sei nella competenza musicale, ci sta.
Che poi Moravia non abbia capito niente dell'Africa o abbia capito poco è possibile. Non penso bastino due o tre viaggi o anche di più per conoscere l'Africa.In Africa bisogna viverci e con gli africani, non negli alberghi di lusso o anche nelle missioni cattoliche o protestanti che siano.
Comunque lo scrittore giornalista è un uomo di fine intelletto per cui le sue considerazioni,dopo un'osservazione partecipante, insegnano qualcosa.
Il Moravia che mi è sempre piaciuto è quello dei "Racconti romani",più del Moravia de "Gli indifferenti".
La gestione di un racconto stilisticamente è sempre più agevole di un romanzo.
Hai lavorato stamane? Scommetto di sì.
A presto, affettuosamente Marianna.

marianna

A proposito di Moravia io l'ho conosciuto a Napoli nel 1970.La casa editrice "La Nuova Italia" di Firenze organizzava in quegli anni degli incontri letterari con scrittori per pubblicizzare una collana "Il castoro", che erano monografie su autori contemporanei molto ben fatte.Una sera toccò a Moravia. Quello che mi stupì,allora io ero ragazza,è che quell'uomo era un grande conoscitore del Settecento illuminista.
Ossia mentre noi leggevamo i best-seller, lui leggeva i classici francesi ed inglesi dell'epoca.
Altrettanto dicasi di Leonardo Sciascia,un altro autore cult per me.
Buona notte. Marianna.

tesea

Mi capitò di leggere sul Corriere un rapporto di viaggio di Moravia che descriveva il punto di confine tra Tanzania e Burundi.
Ero passata esattamente dallo stesso punto doganale pochi mesi prima, e ricordo che lo riconobbi in tutti i particolari.
Mi colpì la descrizione di un povero cane magro e affamato legato con uno spago in un'area prospicente gli uffici.
Era lo stasso cane che io, con mille sotterfugi, ero riuscita a nutrire con della disgustosa carne in scatola comprata in Tanzania, in competizione con gli ufficili della dogana che me le avrebbero confiscate contendendosele.
La buona azione della giornata.
Tesea

dragor

Cara Marianna, Alberto Moravia è uno dei pochi scrittori italiani che hanno un approccio razionale e non poetico. I suoi personaggi sono archetipi, simboli di una condizione umana. In questo assomiglia a Shakespeare.

Dédé fa bene la danza reale rwandese e sa danzare anche alla zairoise,essendo stata in Zaire da rifugiata. Ma per quanto riguarda la maggior parte delle danze popolari africane, è d'accordo con me: sono monotone, ripetitive e qualche volta anche brutte. Se hai visto le danze del Burkina Faso, le danze senegalesi o anche quelle delle donne burundesi, capirai quello che voglio dire. Quanto alle boites, di solito in quelle europee si danza molto meglio. Gli africani si tirano dietro la monotonia ripetitiva anche dove bisognerebbe sfoggiare un minimo di fantasia. In ogni caso quelli che stanno qui hanno imparato la lezione e anche in Africa la TV sta insegnando nuovi passi.

Buona giornata, a presto

dragor (journal intime)

marianna

Mi fa molto piacere conoscere il parere di Dedè.
Io direi che deve intervenire più spesso, perchè il suo punto di vista sicuramente,sulle questioni africane, vale molto di più del tuo e del mio. E poi non era lei che voleva che facessi il blog?
Affettuosamente: Marianna.

dragor

Cara Marianna, direi piuttosto che il punto di vista di un africano sull'Africa è complementare. Invertendo le parti, grazie a Dédé ho scoperto certi aspetti dell'Europa che mi erano sfuggiti.

Dico complementare, perché di solito noi europei siamo più informati e abbiamo una visione più globale. In Africa, dove l'informazione
spesso dipende solo dal bouche-à-oreille, a volte non sanno nemmeno quello che succede nel loro villaggio. In Burundi, prima che arrivassero le antenne paraboliche, spesso anche per i bianchi l'unica informazione era quelle del boy di ritorno dal mercato

Un abbraccio, buona giornata

dragor (journal intime)

Verifica il tuo commento

Anteprima del tuo commento

Questa è solo un'anteprima. Il tuo commento non è stato ancora pubblicato.

In elaborazione...
Il tuo commento non può essere pubblicato. Errore di scrittura:
Il tuo commento è stato pubblicato. Pubblica un altro commento

I numeri e le lettere che hai inserito non corrispondono a quelle dell'immagine. Prova di nuovo.

Come ultima cosa, prima di pubblicare il tuo commento, inserisci le lettere ed i numeri che vedi nell'immagine qui sotto. Questo impedisce che programmi automatici possano pubblicare dei commenti.

Fai fatica a leggere quest'immagine? Visualizzane un'altra.

In elaborazione...

Scrivi un commento

Le tue informazioni

(Il nome e l'indirizzo email sono richiesti. L'indirizzo email non verrá visualizzato con il commento.)